Trump «guarito» torna tra i suoi fan
In calo tra anziani e donne, il presidente tenta di recuperare con i comizi. Raddoppiati gli investimenti sui social
La campagna elettorale di Trump fissa le priorità almeno per i prossimi giorni: urge recuperare tra gli anziani, tra i lavoratori bianchi senza titoli di studio superiore e, in generale, tra le donne. Bill Stepien, responsabile dell’organizzazione, annuncia «un’ondata di spot pubblicitari mirati sugli over 65». I sondaggi mostrano che Joe Biden è nettamente in testa anche nel segmento della popolazione più matura, con un distacco di circa 20 punti percentuali. Lunedì scorso Stepien ha spiegato ai giornalisti che è pronta la controffensiva. Si punterà sulla promessa che Trump ha fatto tornando dal Walter Reed Medical Center: mettere a disposizione dei «nostri grandi senior» i «farmaci miracolosi» anti Covid.
I trumpiani, però, sono in difficoltà un po’ lungo tutto il fronte. Segnali preoccupanti, per esempio, arrivano dalle comunità cristiane. Ieri al Senato c’è stata la seconda giornata di audizioni per confermare la nomina alla Corte Suprema della giudice Amy Coney Barrett. I repubblicani, d’intesa con la Casa Bianca, hanno trasformato il confronto in una lunga difesa della libertà religiosa, accusando i democratici di voler bocciare Barrett, solo perché è una fervente cattolica. I progressisti, tra i quali la senatrice Kamala Harris, vice di Joe Biden, hanno obiettato che sono in gioco l’Obamacare, l’imparzialità della Corte in caso di elezioni contestate e così via. Barrett ha provato a smarcarsi, evitando di prendere posizione sui temi più sensibili: aborto, matrimonio tra omosessuali, controlli sulle armi, elezioni contestate, riforma sanitaria. Ma lo zelo religioso mostrato dai repubblicani della Commissione Giudiziaria si presta a una lettura politica interessante. Uno studio del
Pew Research center, condotto dal 30 settembre al 5 ottobre scorso tra gli elettori bianchi, indica che Trump continua a essere il candidato preferito dai cristiani, ma in misura decrescente. A fine luglio il 59% dei cattolici dichiarava di appoggiare il presidente; oggi la quota è pari al 52%, contro il 44% per Biden. Simile la traiettoria tra i protestanti in generale: la percentuale dei pro-Trump è scesa dal 59% al 53%; calo anche tra gli evangelici: dall’83% al 78%.
Trump ha lanciato l’operazione recupero con una serie di comizi, tornando in campo aperto dopo una settimana di fermo imposto dal contagio. Il dottor Sean Conley assicura che il presidente «non è più contagioso». E The Donald ha voluto dare anche una prova di vitalità, l’altra sera all’aeroporto di Sanford, in Florida. Migliaia di persone in fila per ora, poche mascherine.
Ieri la replica a Johnstown in Pennsylvania, a un’ora di macchina da Pittsburgh. È uno dei territori cruciali. E anche qui, Biden sembra in fuga, con un vantaggio di 7 punti, secondo la media dei sondaggi calcolata dal sito RealClearPolitics. Nel 2016 la «working class» impiegata nelle filiere ibride (un po’ servizi, un po’ industria) aveva strappato con la tradizione democratica, rivolgendosi a Trump. Adesso Biden appare beneficiare dell’ondata di riflusso.
L’offensiva di Trump, naturalmente, si sviluppa anche sui social. Il Washington Post rivela che nell’ultimo mese il presidente ha raddoppiato gli investimenti pubblicitari su Facebook, passando dai 400 mila dollari al giorno di metà settembre a quasi 800 mila dollari. Sorpassato Biden, attestato a quota 621 mila dollari.
La Corte Suprema
I repubblicani usano l’audizione per la giudice Barrett per corteggiare il voto religioso