Il fascino dei Marmi Torlonia
Dalla celebre Hestia Giustiniani all’enigmatica Fanciulla da Vulci, 92 capolavori di statuaria grecoromana, mai mostrati al pubblico, protagonisti della mostra «I Marmi Torlonia», visitata in anteprima del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e aperta al pubblico da oggi al 29 giugno a Roma, nelle rinnovate sale di Palazzo Caffarelli, edificio parte dei Musei Capitolini (info: www.torloniamarbles.it). Le 92 sculture sono solo una parte (su 620 esemplari) delle opere di proprietà privata della nobile famiglia Torlonia, che le acquistò (o le ritrovò direttamente nei suoi vasti possedimenti) tra la fine del Settecento e il XIX secolo. Una collezione che gli studiosi giudicano la più importante raccolta privata al mondo di statue antiche, oggetto in passato di aspre contese fra Stato italiano ed eredi della famiglia. Frutto di almeno quattro anni di lavoro, curata da Salvatore Settis e Carlo Gasparri con un allestimento firmato dall’architetto David Chipperfield, l’esposizione è solo una tappa di un progetto-accordo che porterà alla creazione di un Museo Torlonia permanente. La famiglia mette le 620 statue (che restano di sua proprietà), lo Stato una sede, che il ministro Dario Franceschini ha indicato in Palazzo Rivaldi, edificio rinascimentale di proprietà pubblica, affacciato sui Fori, abbandonato da decenni.