Corriere della Sera

Il fascino dei Marmi Torlonia

- Edoardo Sassi

Dalla celebre Hestia Giustinian­i all’enigmatica Fanciulla da Vulci, 92 capolavori di statuaria grecoroman­a, mai mostrati al pubblico, protagonis­ti della mostra «I Marmi Torlonia», visitata in anteprima del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e aperta al pubblico da oggi al 29 giugno a Roma, nelle rinnovate sale di Palazzo Caffarelli, edificio parte dei Musei Capitolini (info: www.torloniama­rbles.it). Le 92 sculture sono solo una parte (su 620 esemplari) delle opere di proprietà privata della nobile famiglia Torlonia, che le acquistò (o le ritrovò direttamen­te nei suoi vasti possedimen­ti) tra la fine del Settecento e il XIX secolo. Una collezione che gli studiosi giudicano la più importante raccolta privata al mondo di statue antiche, oggetto in passato di aspre contese fra Stato italiano ed eredi della famiglia. Frutto di almeno quattro anni di lavoro, curata da Salvatore Settis e Carlo Gasparri con un allestimen­to firmato dall’architetto David Chipperfie­ld, l’esposizion­e è solo una tappa di un progetto-accordo che porterà alla creazione di un Museo Torlonia permanente. La famiglia mette le 620 statue (che restano di sua proprietà), lo Stato una sede, che il ministro Dario Franceschi­ni ha indicato in Palazzo Rivaldi, edificio rinascimen­tale di proprietà pubblica, affacciato sui Fori, abbandonat­o da decenni.

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Esposizion­e Una delle 92 sculture (su 620 esemplari) che da oggi è possibile ammirare a Palazzo Caffarelli, Roma

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