Prato, il primo condominio con il superbonus del 110% Risparmi fino a 600 euro
È uno stabile degli anni 60 con la caldaia ancora a gasolio. Molto inquinante in inverno per colpa del riscaldamento. «È stato appena fatto l’allacciamento del gas e stanno per essere montate le caldaie murali a condensazione. Un intervento di 900 mila euro per 19 unità, neanche 1 euro speso dai condomini». Con un risparmio netto di 600 euro pro-capite. A parlare è Roberto Asaro, l’amministratore del condominio di via Baracca a Prato e presidente locale di Anaci, che ieri ha ricevuto la visita del sottosegretario di Palazzo Chigi, Riccardo Fraccaro. Si tratta del primo stabile ad usufruire del superbonus al 110%. «Una detrazione d’imposta — spiega Asaro — che ha una condizione ostativa: l’immobile deve salire di due classi energetiche. Ma per farlo servono alcuni interventi trainanti senza i quali non è ottenibile il credito fiscale». Cioè la realizzazione del cappotto termico e la sostituzione delle caldaie a cui possono legarsi nuovi infissi ed avvolgibili o l’installazione di pannelli fotovoltaici.
Ci sono una serie di pratiche da sbrigare. E il rischio che la mole di interventi che serviranno per l’intero patrimonio immobiliare nazionale non riusciranno a terminare entro la scadenza di fine 2021, oltre la quale non è previsto un rifinanziamento dell’agevolazione. Mettiamoli in ordine. Dopo l’approvazione degli interventi previa delibera dell’assemblea dei condomini si passa allo studio di fattibilità tecnica, alla stesura di un capitolato e al relativo computometrico (il documento con le misurazioni degli interventi su facciate, pavimenti, terrazze, ringhiere). Poi si compila la diagnosi energetica dell’edificio, non senza che il tecnico abbia asseverato i costi ritenendoli congrui. Infine si parte con l’appalto. La novità è che il condomino non anticipa nulla. Cede semplicemente il credito d’imposta a chi fa i lavori. Che trattiene un margine del 10% quando li avrà terminati.