La Lega di A ha deciso Un passo verso il futuro Sì alla proposta di Cvc
Cairo: «È la scelta migliore, cambiamo la governance»
«Ho accettato la carica perché credo ci sia una sfida bellissima: accelerare la trasformazione della Lega in una media company attiva su scala internazionale». Paolo Dal Pino già quando colse l’opportunità di presiedere la litigiosa Lega di A nel mese di gennaio aveva ben chiaro l’obiettivo verso cui tendere.
E ieri i presidenti a piccoli passi — e previo tampone rapido — si sono avviati verso la rivoluzione. Dopo aver votato a settembre l’apertura ai fondi di private equity per la vendita dei diritti tv, i club di A a larga maggioranza hanno concesso un’esclusiva di quattro settimane alla cordata formata da
Cvc, Advent e Fsi. Praticamente gli attori presentatisi per primi sulla scena già dieci mesi fa.
Quindici club si sono espressi a favore di quest’asse, mentre solo cinque società si sono astenute: Verona e Atalanta perché avrebbero preferito mantenere ancora aperti i colloqui con tutti i fondi in corsa (cioè anche la cordata formata da Bain e Nb Renaissance), poi Napoli, Udinese e Lazio.
«Il mio voto non è da interpretarsi come contrario a Cvc, semplicemente ritengo che si sia sbagliato il metodo» ha commentato Lotito all’uscita. Ha già chiesto pareri legali per verificare le criticità relative a presunti contrasti con la normativa Antitrust e la Legge Melandri
«Era la scelta migliore da fare — ha dichiarato invece Urbano Cairo, presidente del Torino — . È importante aver intrapreso questa strada perché al di là dell’immissione di denaro fresco che Cvc verserà nella newco se chiuderemo l’operazione, c’è il tema della nuova governance. In questi anni abbiamo gestito male la Lega» ha proseguito il numero 1 granata. «Perciò ben venga che un soggetto prestigioso come Cvc che ha grande esperienza nello sport si impegni. È un operatore qualificato che può svolgere un grande lavoro nella scelta dei giusti manager per sviluppare i diritti tv nazionali ed esteri».
Da oggi una commissione composta da cinque dirigenti — Agnelli, De Laurentiis, Fienga, Fenucci e Campoccia — lavorerà al dossier in sinergia con i manager dei fondi. L’obiettivo di Dal Pino è arrivare alla firma del contratto prima della fine di novembre. Intanto però la Lega, obbligata per legge, prosegue con i bandi. Ieri è stato licenziato quello relativo alla vendita dei diritti tv per l’estero. E soprattutto si è pianificata una riunione tecnica per la prossima settimana quando i dirigenti analizzeranno il momento di congiuntura economica caratterizzato da una notevole contrazione di ricavi a fronte di costi rimasti invariati.
«Lo stato ci ha abbandonato — ha osservato Massimo Ferrero —. Non ci concede la riapertura degli stadi, almeno sposti il pagamento dell’Irpef di minimo un anno». L’obiettivo è chiedere un incontro alle istituzioni invocando un intervento a salvaguardia della stabilità finanziaria del campionato.