Stop a bar e ristoranti, ospedali in sofferenza
Il virus è riesploso anche in Olanda: da ieri sera per quattro settimane restano chiusi i bar, i ristoranti, le terrazze e i coffee shop. Rimane attivo solo l’asporto, e non si potranno vendere alcolici dopo le 20. I Paesi Bassi contano più di 7 mila casi al giorno (su 17 milioni di abitanti), con il record di 7.400 di martedì: questa settimana i casi sono aumentati del 60% rispetto a quella precedente. Nelle ultime due settimane il Paese viaggia a una media di 412 nuovi casi per 100 mila persone (l’Italia è a 86), anche se il tasso dei decessi (1,4) è pari a quello del Regno Unito e più basso della Francia (1,6) e della Spagna (3,4). Il premier Mark Rutte ha definito le nuove misure «un lockdown parziale», rendendo la mascherina obbligatoria in tutti i luoghi chiusi. Restrizioni che «fanno male, ma è il momento di introdurle». In questo quadro il sistema sanitario olandese sta entrando in grave difficoltà. Le unità di emergenza di ospedali ad Amsterdam, Rotterdam e L’Aja sono state chiuse per varie ore per carenza di personale e il tutto esaurito dei posti letto, ha riferito in parlamento Ernst Kuipers, responsabile per la medicina d’emergenza in Olanda. Alcuni pazienti sono stati trasferiti in ambulanza in altri ospedali o in altre città. Kuipers ha parlato di «una situazione più cupa» rispetto alla prima ondata, sottolineando che sono stati già rimandati centinaia di interventi.