Corriere della Sera

«Siamo tutti Paty». Un oceano per il prof

Francia: manifestaz­ioni in ricordo dell’insegnante decapitato per aver mostrato le vignette su Maometto in classe. I colleghi: «Noi lasciati soli»

- di Stefano Montefiori

«Je suis Samuel». Decine di migliaia di persone sono scese in strada ieri a Parigi e a Lione, Lille, Tolosa e tante altre città francesi per rendere omaggio a Samuel Paty, il professore di Storia e Geografia decapitato venerdì a Conflans da un terrorista islamico.

In place de la République, a Parigi, teatro della grande manifestaz­ione dell’11 gennaio 2015 dopo l’attentato a Charlie Hebdo, c’era chi esibito, va con orgoglio, ingrandite e attaccate con la colla sul cartone, le famose vignette su Maometto, quelle all’origine della strage del 2015 e anche dell’uccisione di venerdì: il 5 ottobre Samuel Paty le aveva mostrate in classe ai suoi allievi 13enni, come previsto dal programma di educazione civica. Da quel momento il professore 47enne, molto amato, rispettoso ed equilibrat­o, è stato oggetto di una campagna di odio islamista culminata con la decapitazi­one, per strada, all’uscita da scuola. «Sono sconvolta ma purtroppo non sorpresa», dice Céline, una collega di Monsieur Paty, che cinque anni fa nella stessa scuola di Conflans-Sainte-Honorine aveva cercato di fare rispettare il minuto di silenzio in onore delle vittime di Charlie Hebdo. «Non era stato facile. Un allievo di CM2 (10-11 anni) aveva disegnato un kalashniko­v — racconta —. L’ho segnalato ma nessuno ha preso provvedime­nti». In piazza tanti professori, che raccontano episodi simili e ripetono con rabbia «poteva capitare a me». La rabbia è rivolta contro il nemico dichiaral’islamo-fascismo, ma anche contro le autorità, che nei discorsi ufficiali esortano gli insegnanti a difendere le leggi della Repubblica ma poi sono accusate di non difenderli abbastanza nella vita reale.

Una delle voce più dure è quella di Fatiha Boudjahlat, insegnante (a Tolosa) di Storia e Geografia come Samuel Paty, autrice di saggi contro l’islamismo: «Questa atrocità è frutto di una lunga serie di vigliacche­rie: gli agenti che ricevono la falsa denuncia di pedopornog­rafia ai danni del professor Paty (aveva mostrato la vignetta di Maometto nudo ai ragazzi, ndr); il capo dell’istituto che si comporta come un mediatore tra lui e l’islamista Brahim Chnina padre di una allieva; la direzione della scuola che accetta di ricevere lo stesso genitore infuriato e anche l’imam radicale Abdelhakim Sefrioui, che lo accompagna non si sa bene a che titolo. In questi anni la gerarchia ha preferito nascondere i problemi, alimentand­o la prepotenza di tanti genitori islamisti che a scuola si comportano come clienti arroganti, e non come cittadini della

Repubblica». Il 18enne rifugiato ceceno Abdoullakh Abouyezidv­itch non conosceva neppure il professore ma ha risposto ai video pieni di odio di Brahim Chnina e Abdelhakim Sefrioui, che avevano preteso e ottenuto di essere ricevuti dal capo d’istituto e adesso restano tra le 11 persone in custodia cautelare.

Il clima sociale è di grande tensione, Marine Le Pen — e non solo lei, soprattutt­o a destra — denuncia «l’inutile politica delle candele e delle commemoraz­ioni».

 ??  ?? In piazza La folla a Place du Capitole a Tolosa (come in tante città della Francia) rende omaggio a Samuel Paty, decapitato da un diciottenn­e (Georges Gobet/Afp)
In piazza La folla a Place du Capitole a Tolosa (come in tante città della Francia) rende omaggio a Samuel Paty, decapitato da un diciottenn­e (Georges Gobet/Afp)

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