Reggio Emilia, cinque feriti per una banale lite. Fermato un operaio di 43 anni: «Forse ho esagerato»
Otto secondi di terrore in una piazza del centro di Reggio Emilia, affollata di persone. La scena ripresa con il telefono dai passanti mostra un uomo con una pistola in mano che avanza ed esplode diversi colpi. Il suo bersaglio è un gruppo di giovani in fuga che lascia al suolo una scia di sangue. Panico. Il video compare quasi in tempo reale su YouTube.
L’uomo con l’arma da cui partono nove colpi è un operaio metalmeccanico. Ha 43 anni, è nato ad Acerra (Napoli) e si chiama Gaetano Lombardi. Dall’altra parte ci sono cinque giovani di origine marocchina feriti in modo più o meno grave. Ad avere la peggio è Salah Eddine, 20 anni, cittadinanza italiana: non è in pericolo di vita ma finisce in rianimazione. Quando alle due di notte gli agenti arrestano nella sua casa l’autore della sparatoria in pigiama, si sentono dire: «Quei ragazzi sono stati maleducati, non si fa così. Probabilmente ho un po’ esagerato».
La maleducazione dei cinque giovani, secondo l’operaio, si sarebbe manifestata poco dopo le dieci di sera di sabato quando lui e Salah Eddine si sono toccati mentre incrociavano i loro passi. «Spostati vecchio», avrebbe detto il ventenne che ha avuto la peggio per via dei proiettili che gli hanno perforato la scapola. Lombardi gli ha sferrato un pugno, sono volate parole grosse ma i cinque si sono allontanati. Sembrava che tutto fosse finito. Invece l’operaio s’è incamminato dalla parte opposta, ha girato l’angolo e quando s’è ritrovato davanti il gruppo ha iniziato a sparare con una Beretta di calibro 6,35 che custodiva in un borsello. Una piccola pistola da killer, come l’ha definita il capo della Squadra mobile Guglielmo Battisti, rubata un anno fa in una casa in provincia di Reggio Calabria, che gli agenti hanno trovato nascosta sotto il battiscopa del lavello della cucina.
Gaetano Lombardi vive da solo in un appartamento non distante dal luogo dove ha ferito i ragazzi. Ha un figlio avuto dalla sua ex compagna che in passato l’ha denunciato per stalking. È stato rintracciato in poco tempo grazie ai video pubblicati su YouTube e alle immagini delle telecamere di sorveglianza nel centro cittadino. Ora l’operaio dovrà rispondere dell’accusa di tentato omicidio plurimo e detenzione illegale di arma da fuoco.
Per il questore Giuseppe Ferrari, che ha lodato la forze dell’ordine, si è trattato «di una piccola lite a cui è seguita una reazione grave e spropositata». Il sindaco Luca Vecchi è sconcertato: «Un fatto molto grave che non può accadere nella nostra città».