La rassegna diventa maggiorenne e scopre i vantaggi del digitale
Il presidente Pallavicini: «D’ora in avanti una platea più vasta tra gli studenti»
Una sezione attualissima dedicata all’approfondimento delle problematiche legate alla pandemia con interventi di virologi di fama mondiale, mostre tematiche curate dall’Istituto Nazionale di Astrofisica e dal Cnr, laboratori e dibattiti che attraverso la rete entreranno anche nelle scuole e la presenza a distanza di tre premi Nobel caratterizzano il 18esimo compleanno del Festival della Scienza di Genova. Per festeggiare la sua maggiore età il contenitore di idee ed eventi presieduto da Marco Pallavicini presenta e sperimenta una formula che è destinata a diventare la nuova ossatura di questo appuntamento al quale parteciperanno, dal 22 ottobre al 1° novembre, 240 protagonisti.
L’obiettivo, come rimarca Pallavicini, è quello di far appassionare alla scienza in modo contemporaneo e innovativo. «L’impossibilità di organizzare il programma classico in presenza non significa che sarà un Festival in tono minore. Anzi, l’online che affianca gli eventi dal vivo ai quali presenzierà un numero più limitato di ospiti, ci permetterà di raggiungere una platea più vasta, e di arrivare in particolare agli studenti, tra i quali contiamo di restare stabilTakaaki mente nei prossimi anni — spiega il presidente del Festival della Scienza —. Con l’acquisto dei biglietti a distanza la nostra accessibilità si preannuncia potenzialmente enorme. Del resto, abbiamo fatto un grosso investimento nel digitale».
L’orgoglio di essersi garantiti l’intervento in live streaming di tre Premi Nobel per la Fisica, oltre a giornalisti, giovani ricercatori, artisti ed esperti di settore, è giustificato dal valore internazionale di Kajita, che ha scoperto le oscillazioni del neutrino, mentre Gérard Mourou che ha ottenuto il massimo riconoscimento per le invenzioni rivoluzionarie nel campo della fisica dei laser, parlerà di laser a luce estrema. Barry Barish conquistò il Nobel per la Fisica nel 2017 insieme a Eugenio Coccia, e al Festival spiegherà il coinvolgente processo di scoperta delle onde gravitazionali.
Anche l’astronomia, in questo che è l’anno delle Onde, avrà un ruolo importante nel programma perché sono proprio le onde il mezzo col quale gli astronomi studiano il cosmo, come spiegherà Ferdinando Patat, capo dell’Ufficio Programmi osservativi dell’organizzazione Europea per la Ricerca astronomica.
Tanti saranno anche gli incontri incentrati sul tema dell’esplorazione spaziale, tra i quali si segnala quello con Paolo Ferri dell’Agenzia Spaziale Europea che descriverà chi è Rosetta, la prima sonda spaziale atterrata su una cometa.
«Si parlerà anche di matematica, ad esempio con Susanna Terracini, esperta di teoria del caos e docente di Analisi Matematica all’Università di Torino; di scienze della vita con Pier Paolo Di Fiore, direttore del programma di Novel Diagnostics dell’Istituto Europeo di Oncologia, che approfondirà le ragioni molecolari che caratterizzano le patologie tumorali — prosegue Pallavicini —. Così come dibatteremo di filosofia, genetica, tecniche di visualizzazione cerebrale in grado di mostrare il cervello in azione. Sorprendenti saranno gli approfondimenti sull’identità biologica e il suo valore strategico, l’agricoltura sostenibile, gli strumenti e innovazioni per il cibo del futuro, la genetica delle piante».
Questo Festival multidisciplinare quanto mai ricco di contaminazioni, non trascura di affrontare con rigore scientifico anche la pandemia da Covid-19 con una serie di conferenze coordinate dall’immunologa Antonella Viola, professore ordinario di Patologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Padova. L’imperativo è capire per reagire.
Tre premi Nobel della Fisica in live streaming, molti incontri sulle esplorazioni spaziali
Sul Covid-19 una serie di incontri coordinati dall’immunologa Antonella Viola