«Attenti al neutrino, può riservare altre sorprese» Kajita, Nobel per la fisica: ho scoperto che ha una massa, resta l’enigma della materia oscura
Èstata come la scoperta dell’America, imprevista e inaspettata, che cambia tutto. Come Cristoforo Colombo, Takaaki Kajita ha scoperto un mondo nuovo: il neutrino possiede una massa, piccolissima ma non uguale a zero. Da qui discende una serie di conseguenze, come la revisione del Modello standard che descrive la fisica delle particelle, la teoria più raffinata di cui disponiamo per descrivere le interazioni nell’infinitamente piccolo, ma che hanno conseguenze nell’infinitamente grande per comprendere l’Universo come è adesso e la sua evoluzione.
«Penso che il Modello standard funzioni ancora bene», risponde il professor Kajita alle domande del Corriere della Sera. Lo scienziato giapponese, Nobel per la fisica nel 2015, sarà presente in streaming al Festival della scienza di Genova. «Il Modello standard funziona ancora bene, tuttavia la scoperta della massa del neutrino suggerisce che debba essere approfondito per poter spiegare il nuovo risultato».
La massa del neutrino implica che questa particella diffusissima nell’Universo — ogni secondo il nostro corpo viene attraversato da miliardi di neutrini senza che ce ne accorgiamo — interagisca debolmente con il campo di Higgs. Dato che il numero di neutrini è altissimo, potrebbero costituire la materia oscura, sostanza di cui abbiamo solo conoscenze indirette per gli effetti che produce, come per esempio l’attrazione gravitazionale che consente alle stelle delle galassie di stare insieme e di non fuggire per la tangente a causa delle forza centrifuga. «La somma delle masse dei neutrini è comunque relativamente piccola rispetto all’Universo», spiega il docente dell’Università di Tokyo. «Ci deve essere qualche altra particella che costituisce la materia oscura».
La massa del neutrino è stata una conseguenza di un’altra scoperta effettuata da Kajita nel 1998 con l’esperimento Superkamiokande sui raggi cosmici in una miniera giapponese. Ciò che venne provato fu l’oscillazione del neutrino, un fenomeno complesso previsto nel 1957 da Bruno
In una miniera del Giappone ha provato un fenomeno già previsto da Pontecorvo
Pontecorvo. «I prossimi esperimenti sui neutrini, che potrebbero fornirci la chiave per capire l’origine della materia nell’Universo, saranno così grandi e complessi che dovranno necessariamente coinvolgere una grande cooperazione internazionale tra istituzioni scientifiche e ricercatori», assicura Kajita.
Nel primo ventennio del XXI secolo sono stati raggiunti straordinari risultati scientifici come la scoperta del bosone di Higgs e le onde gravitazionali. Cosa possiamo aspettarci? «Penso al decadimento del protone. Mi piace pensare che questa scoperta, insieme alla piccola massa del neutrino, costituisca il primo importante passo per arrivare alla Teoria della Grande unificazione con la gravità».
Dopo il bosone di Higgs e le onde gravitazionali, mi aspetto nel prossimo futuro novità sul decadimento del protone