Torna Dzeko, Pedro è super la Roma d’attacco sa volare
È una questione di qualità, cantavano i CCCP. Non bisogna spiegarlo a Pippo Inzaghi, che ha schierato un bel Benevento all’Olimpico e si è trovato al 90’ con una sconfitta per 5-2 che potrebbe far pensare a una gara senza storia. La Roma, invece, si è impegnata al massimo e ha dovuto chiedere una sforzo enorme alla sua batteria di attaccanti che, almeno per la serie A, è di extra lusso. Fonseca ha avuto il merito di schierarli tutti, chi prima e chi dopo, e ha ricevuto in cambio questo pacco dono: due gol di Dzeko, che non segnava in campionato dal 29 luglio (Torino-Roma 2-3); due eccezionali assist di Mkhitaryan; un assist di Lorenzo Pellegrini; un gol di Pedro, il migliore in campo, più il rigore che lo spagnolo si è conquistato per il 3-2; una cavalcata coast to coast di Carles Perez, entrato nel finale, che ha segnato una rete che, senza fare paragoni improponibili, ha imparato da Leo
Messi al Barça. Una Roma di stampo spagnolo — è stato molto bravo anche il giovane Villar, entrato dalla panchina — e schierata di nuovo da Fonseca con la difesa a quattro. Adesso, fatti i 6 punti dovuti contro Udinese e Benevento, la Roma è attesa alla partita contro la capolista Milan, a San Siro. Vedremo se Fonseca sarà di nuovo così coraggioso nell’esame più importante per la nuova società dei Friedkin.
Come detto, però, la partita è stata in equilibrio per 70 minuti e tirata almeno fino al 4-2, regalato da Mkhitaryan a Dzeko che ha segnato a porta vuota (78’). Da un lato è vero che la Roma ha regalato i primi due gol al Benevento — deviazione sfortunata di Ibanez e rigore per un clamoroso errore di Veretout in disimpegno —, dall’altro lo è altrettanto che, giocando così, il Benevento si salverà.