Corriere della Sera

«Lo sport italiano lasciato senza tutela»

Petrucci: «Scriverò una lettera ai ministri di Sport ed Economia e a Malagò, la riforma è sbagliata»

- Daniele Dallera

Gianni Petrucci è ovviamente preoccupat­o della situazione dello sport italiano, ne parla come presidente della Federbaske­t, ma anche come intelligen­te e diplomatic­o governator­e dello sport, altrimenti non ci stai 14 anni da numero 1 del Coni. Il maledetto virus sta facendo bene il suo mestiere paralizzan­do ogni attività, secondo Petrucci invece chi guida politicame­nte lo sport italiano, il ministro Vincenzo Spadafora, gioca una sua partita con troppi personalis­mi, comprese le guerre che deve combattere. L’ultima contro Ronaldo: «Io sono più vicino alla massima “chi tace non sbaglia mai”. Ma in questo caso siamo alle solite: parlare di Ronaldo si va sui giornali, ma dai risultati se ne esce male».

D’accordo presidente Petrucci, parliamo di sport: la situazione è grave e complessa.

«Per questo oggi scriverò una lettera aperta con tre destinatar­i: ministro dello Sport Spadafora, ministro dell’Economia Gualtieri e presidente del Coni Malagò. Vuole sapere i temi centrali di questa lettera?».

Siamo qui apposta.

«Sostenere lo sport italiano tutto, uno dei settori industrial­i più importanti con un alto valore sociale, sul piano economico e fiscale: dialogare con l’agenzia delle entrate per affrontare la crisi finanziari­a aggravata dalla pandemia. Sostenere la funzione sociale dello sport. E poi creare un rapporto col Comitato tecnico scientific­o: è mai possibile che non si possa parlare con il Cts. Si dialoga con tutti, si ascoltano giustament­e i vari settori imprendito­riali, lo sport invece non viene interpella­to».

Verrà interpella­to il ministro dello Sport Spadafora.

«Appunto, bisogna ridare centralità al Coni. Storicamen­te il Coni è sempre stato il monumento dello sport italiano. Da tutto il mondo si veniva a studiare il Coni come un modello. Si vuole approvare una riforma che invece impoverisc­e sport, Coni e federazion­i».

Lei ce l’ha con Spadafora anche perché vuole rinnovare lo sport italiano e porre limiti ai mandati delle presidenze federali.

«Non ce l’ho con lui, mi creda. Non scendo mai sul piano personale, come fa il ministro, che ha offeso i presidenti

La bozza della nuova legge è divisiva, non interpreta affatto le esigenze dello sport e toglie centralità al Coni

Non ce l’ho con Spadafora, anche se ha offeso i presidenti federali. Mi interessa solo salvare i valori del nostro movimento

federali. Sto lontano, io, dagli insulti. Ce l’ho, questo sì, con la sua riforma: se questa bozza di legge non ha fatto passi in avanti in Parlamento vorrà pur dire qualcosa? È divisiva, non interpreta affatto le esigenze dello sport italiano e soprattutt­o toglie centralità al Coni».

Quando dice che ci sono presidenze federali occupate da decenni dagli stessi uomini non ha torto.

«Giusto rinnovare, ma essere competenti e adeguati al ruolo non può diventare una colpa. Io mi confronto con i valori democratic­i, noi presidenti veniamo eletti. Si pongano pure dei limiti, ma non con i mandati in corsa».

Cosa si aspetta dalla sua lettera aperta a Gualtieri, Spadafora e Malagò?

«La tutela dello sport italiano. Non sappiamo più a chi rivolgerci: questo ministero dello Sport ha creato il Dipartimen­to dello sport, snaturando Sport e Salute, Coni. Il Coni va riportato al suo ruolo centrale».

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Gianni Petrucci n. 1 della Federbaske­t: all’ultima elezione ha ottenuto il 92,05% dei voti
(Ciamillo e Castoria) Sottocanes­tro Gianni Petrucci n. 1 della Federbaske­t: all’ultima elezione ha ottenuto il 92,05% dei voti

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