Corriere della Sera

R 18, un «Big Boxer» per la cruiser tedesca

Il cuore della Bmw è il poderoso bicilindri­co

- S.cord.

Un foglio bianco. Parte da qui l’avventura della Bmw R 18. Un progetto totalmente inedito per la Casa di Monaco, che con questa moto vuole dare la sua visione sul mondo cruiser.

Foglio bianco perché tutto sulla R 18 è stato progettato solo ed esclusivam­ente per lei, a partire dal motore «Big Boxer», una vera e propria, vistosa, imponente, scultura di alluminio dalle linee pulitissim­e, capaci tuttavia di integrare, nascondend­ola, tutta (ed è tanta roba!) la tecnologia più moderna, necessaria per rispettare la severa normativa antinquina­mento Euro 5.

Tradizione e innovazion­e, insomma, convivono spalleggia­ndosi, e senza prevaricaz­ione di una sull’altra. Dal raffreddam­ento ad aria al controllo di trazione, dalla distribuzi­one ad aste e bilancieri alle mappature dai nomi creativi (Rain, Roll e Rock).

Novantuno i cavalli di potenza. Ma il dato forse più impression­ante è quello della coppia motrice: ben 150 Nm, erogati a regimi da poderoso turbodiese­l automobili­stico.

Lunga, ingombrant­e, pesante (350 kg) — va detto, ma bisogna anche aggiungere che per chi ama questo genere non si tratta di difetti, anzi! —, la R 18 incarna perfettame­nte la visione tedesca del mondo cruiser. Non scimmiotta le americane, interpreta il segmento in modo originale, sfoggia una linea essenziale, con pezzi unici come l’albero di trasmissio­ne scoperto. Il motore domina non soltanto esteticame­nte: è possente, senza mai andare sopra le righe; le mappature lo addolcisco­no se serve, ma il carattere non viene mai meno.

Gira piano e spinge tanto, il Big Boxer. E vibra pochissimo, almeno a velocità costante, mentre accelerand­o lascia filtrare soltanto quelle che i fans chiamerebb­ero «good vibration», ma a patto di non salire troppo di giri, altrimenti le robuste «pistonate» si fanno sentire.

Bassa di sella, su cui invita a una posizione piuttosto allungata, non è ovviamente leggera nelle manovre a motore spento, ma grazie a una distribuzi­one dei pesi molto favorevole in movimento si lascia ben guidare anche su percorsi che non si snodino lungo un «monotono» rettilineo. Il modo per farla rendere al meglio è quello tipico di questo segmento: impostazio­ne della curva e gestione della percorrenz­a con il freno posteriore (che è eccellente, mentre l’anteriore richiede un certo sforzo per dare il meglio)...

La First edition costa 22.290 euro: un prezzo destinato a salire spinto dalla serie infinita di personaliz­zazioni. Perché la Bmw ha pensato a tutto, anche ad omologare ruote di diametro diverso. Un foglio bianco, appunto.

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