Corriere della Sera

«Il matrimonio resta quello tra un uomo e una donna»

Menichelli: non tutto è sullo stesso piano

- G. G. V.

«L’importante è che si capisca che non tutto è uguale. Non c’è niente di uguale». Il cardinale Edoardo Menichelli era vescovo di Ancona quando papa Francesco, nel 2015, gli diede a sorpresa la porpora, un esempio di «pastore con l’odore delle pecore».

In che senso, eminenza, non tutto è uguale?

«Nel senso che il matrimonio è il matrimonio, un sacramento posto da Dio e celebrato da un uomo e da una donna. Gli altri tipi di unione sono una cosa affatto diversa. Del resto, se il Papa dice che ci deve essere una copertura giuridica anche per le cosiddette unioni civili, credo che questo riconoscim­ento non sia un regalo ma un invito a vivere l’unione con responsabi­lità».

Un impegno?

«Sì. A me quello che piace del Santo Padre è la sua attenzione alle coscienze delle persone, il che non vuole dire approvarle. Qui si tratta di responsabi­lità nei confronti nell’altro e della società. Chi fa questo tipo di scelta è tenuto moralmente, come lo sono del resto un uomo e una donna, a rispettare ciò che fa».

E che significa rispettare?

«Che cosa vuol dire amare? Oggi si tende a rendere tutto facile. Come se ci fosse una baldoria d’amore. Si dice: hanno avuto una “storia”, ma che senso ha? Agli sposi di solito dico: il vostro progetto è immodifica­bile, quello di Dio è irripetibi­le. L’amore non è facile per nessuno».

Quindi?

«Ogni scelta va rispettata, questo è chiaro. E io non posso escludere nessuno rispetto alla coscienza che uno ha di se stesso e degli altri. Ma l’importante è che una unione, che non è un sacramento, sia comunque compresa dalle persone interessat­e in modo che si impegnino a vivere ciò che hanno scelto. Non è solo una copertura legale, questo mi pare il punto essenziale: ci si deve assumere la responsabi­lità di una scelta che va vissuta con fedeltà e conversion­e».

Che cosa non la convince?

«Una unione omosessual­e civile, ad esempio, non può autorizzar­e questo commercio di figli con le “maternità surrogate”. In generale mi spiace che oggi si tenda a vivere il sentimento in modo superficia­le».

Dice gli omosessual­i?

«Dico tutti. Ma anche il discorso intorno alle unioni civili lo leggo come un invito alle persone a responsabi­lizzarsi, a non giocare su quello che viene chiamato amore. L’amore non è soltanto una sensazione psicoaffet­tiva, sarebbe un amore impoverito. L’amore è un legame che deve essere capito come un dono irreversib­ile».

Che cosa vuol dire amare? Oggi si tende a rendere tutto facile. Come se ci fosse una baldoria d’amore. Si dice: hanno avuto una «storia», ma che senso ha? Agli sposi di solito dico: il vostro progetto è immodifica­bile, quello di Dio è irripetibi­le

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Cardinale Edoardo Menichelli era vescovo di Ancona quando papa Francesco, nel 2015, gli diede a sorpresa la porpora

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