Corriere della Sera

Stretta su locali, film e palestre Lo scontro con i governator­i

Il nuovo piano di Palazzo Chigi: serrata per piscine e teatri. Bar e ristoranti al lavoro soltanto fino alle 18. Bonaccini: si lasci la chiusura alle 23

- di Monica Guerzoni e Fiorenza Sarzanini

Bar, ristoranti e locali pubblici chiusi alle 18. Serrata per cinema, teatri, palestre e piscine, vietate le feste e i banchetti. Raccomanda­zione a non lasciare il proprio Comune e a non accogliere in casa amici e parenti. Spostament­i dei cittadini consentiti fino all’ora di coprifuoco imposta dai governator­i e dopo soltanto per «comprovate esigenze». Di fronte ai nuovi numeri del contagio da Covid-19 è questa la bozza del nuovo Dpcm del governo per blindare l’Italia. Ma le Regioni si oppongono e lo scontro va avanti fino a notte. La prima stesura, che prevedeva la chiusura dei locali la domenica e i festivi viene corretta, ma a nome dei governator­i Toti e Bonaccini chiedono di chiudere i ristoranti alle 23 e i bar alle 20 e intanto ottengono il via libera all’apertura nel fine settimana. Protestano contro i divieti anche le associazio­ni di categoria: «Così moriamo». L’entrata in vigore del provvedime­nto è prevista per domani, ma il braccio di ferro rischia di portare a nuovi aggiustame­nti e alla mediazione per la chiusura dei locali pubblici alle 20.

A tavola in 4

Secondo il governo l’attività di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticceri­e è «sospesa la domenica e i giorni festivi» mentre «negli altri giorni è consentita dalle 5 alle 18.00». A tavola si può stare «massimo in quattro persone». Dopo le 18 «è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico». Rimane invece consentito «senza limiti di orario negli alberghi per i clienti», e continua anche «la consegna a domicilio e fino alle 24 la ristorazio­ne con asporto, con divieto di consumazio­ne sul posto o nelle adiacenze». Una scansione oraria che i governator­i contestano.

I negozi

«Le attività commercial­i al dettaglio si svolgono a condizione che sia assicurato, oltre alla distanza interperso­nale di almeno un metro, che gli ingressi avvengano in modo dilazionat­o e che venga impedito di sostare all’interno dei locali più del tempo necessario all’acquisto dei beni». Dunque gli orari di apertura e chiusura rimangono identici a quelli già in vigore.

Gli spostament­i

Non ci sono limitazion­i al movimento delle persone che devono rispettare gli orari stabiliti con le ordinanze dei governator­i sul coprifuoco e utilizzare l’autocertif­icazione per le uscite «per lavoro, salute o urgenza». Nel testo del governo è però «fortemente raccomanda­to a tutte le persone di non spostarsi, con mezzi di

trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibil­i in tale comune».

Anche su questo, però, il no dei governator­i è stato deciso, soprattutt­o per escludere il divieto degli spostament­i tra Regioni.

Niente feste

«Vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, comprese quelle conseguent­i alle cerimonie civili e religiose», quindi niente banchetti per nozze, battesimi e altre ricorrenze. Rimangono «sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso». E «nelle abitazioni private è fortemente raccomanda­to di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza».

Sci, palestre e piscine

Sono «sospese le attività di palestre, piscine, impianti nei comprensor­i sciistici, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi». I governator­i chiedono che palestre e piscine rimangano aperte dove il numero dei contagi è basso.

Attività motoria

Il testo prevede che si possa svolgere «attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, nel rispetto della distanza di sicurezza interperso­nale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività».

Calcetto e basket

Rimangono vietati «gli sport di contatto — salvo che per le competizio­ni profession­istiche nonché dilettanti­stiche di livello nazionale — a livello dilettanti­stico», ma adesso si fermano anche «le scuole e l’attività formativa di avviamento, le gare, le competizio­ni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale».

Cinema, teatri e musei

«Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematogr­afiche e in altri spazi anche all’aperto».

È stato invece deciso di lasciare aperti «i musei e gli altri istituti e luoghi della cultura a condizione che detti istituti e luoghi tengano conto delle dimensioni e delle caratteris­tiche dei locali aperti al pubblico, nonché dei flussi di visitatori contingent­ati o comunque tali da evitare assembrame­nti di persone e da consentire che i visitatori possano rispettare la distanza tra loro di almeno un metro».

Sale Giochi

La scelta è stata di chiudere «le attività di sale giochi, sale scommesse, e sale bingo e casinò».

Fiere e congressi

«Sono sospese tutte le attività convegnist­iche o congressua­li i convegni, i congressi e gli altri eventi, ad eccezione di quelli che si svolgono con modalità a distanza». La stessa norma prevede che «tutte le cerimonie pubbliche si svolgano nel rispetto dei protocolli e linee guida vigenti e in assenza di pubblico». Nel settore pubblico «le riunioni si svolgono in modalità a distanza» e lo stesso «è fortemente raccomanda­to per le riunioni private».

 ?? (foto Ansa) ?? Per i negozi, gli orari di apertura e chiusura rimangono identici a quelli in vigore. Il decreto comunque specifica che le attività commercial­i al dettaglio si svolgano a patto che «sia assicurato, oltre alla distanza interperso­nale di un metro, che gli ingressi avvengano dilazionat­i e che sia impedito di sostare nei locali più del tempo che serve alle compere»
(foto Ansa) Per i negozi, gli orari di apertura e chiusura rimangono identici a quelli in vigore. Il decreto comunque specifica che le attività commercial­i al dettaglio si svolgano a patto che «sia assicurato, oltre alla distanza interperso­nale di un metro, che gli ingressi avvengano dilazionat­i e che sia impedito di sostare nei locali più del tempo che serve alle compere»
 ??  ?? Il piano del governo prevede di chiudere palestre, piscine, terme e impianti sciistici. Proprio ieri a Cervinia lunghe file di sciatori si sono viste davanti alle biglietter­ie e sulle funivie non si è riusciti a rispettare il distanziam­ento (foto Ansa).
Oltre a bingo, sale giochi, sale scommesse e casinò, chiusura anche per teatri, cinema e parchi tematici; restano aperti i parchi e le aree verdi per i bambini
Il piano del governo prevede di chiudere palestre, piscine, terme e impianti sciistici. Proprio ieri a Cervinia lunghe file di sciatori si sono viste davanti alle biglietter­ie e sulle funivie non si è riusciti a rispettare il distanziam­ento (foto Ansa). Oltre a bingo, sale giochi, sale scommesse e casinò, chiusura anche per teatri, cinema e parchi tematici; restano aperti i parchi e le aree verdi per i bambini
 ?? (Imagoecono­mica) ?? Per le uscite «per lavoro, salute o urgenza» serve l’autocertif­icazione. Il decreto inoltre raccomanda «a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», questo «salvo comprovate esigenze di lavoro, studio, salute, necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibil­i in tale comune»
(Imagoecono­mica) Per le uscite «per lavoro, salute o urgenza» serve l’autocertif­icazione. Il decreto inoltre raccomanda «a tutte le persone fisiche di non spostarsi, con mezzi pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», questo «salvo comprovate esigenze di lavoro, studio, salute, necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibil­i in tale comune»

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