Corriere della Sera

Raffaella e le staminali Alla scienziata Telethon il super finanziame­nto

È dell’Istituto San Raffaele: 1,5 milioni dagli Stati Uniti

- di Adriana Bazzi

Èuna scommessa sulla ricerca italiana che vale 1,5 milioni di dollari. E a raccoglier­e il «piatto» in gioco è Raffaella Di Micco, che lavora all’Istituto San Raffaele Telethon di Milano. «Ne sono particolar­mente orgogliosa perché è la prima volta che arriva in Italia. Di solito va agli americani — commenta Di Micco —. Il finanziame­nto, da utilizzare in cinque anni, servirà a promuovere gli studi sulle cellule staminali e a valutare la possibilit­à di manipolarl­e geneticame­nte per curare non solo malattie rare, ma, in futuro, anche altre patologie, e persino i tumori».

Il premio (si chiama Robertson Stem Cell Investigat­or Award), promosso dalla New York Stem Cell Foundation, è dedicato a ricercator­i considerat­i «innovatori», in grado, cioè, di esplorare nuove strade nell’impiego delle cellule staminali. «La filosofia è proprio questa — continua Di Micco —. I promotori ragionano sulle persone: se vedono in te un ricercator­e potenzialm­ente in grado di sviluppare progetti che porteranno, in futuro, a risultati concreti nella cura delle malattie, ti concedono la loro fiducia». Ecco perché la scommessa.

Raffaella Di Micco, pur essendo giovane (ha appena compiuto quarant’anni), ha alle spalle un ottimo curriculum e pubblicazi­oni, nella letteratur­a scientific­a, di tutto rispetto. Napoletana di origine, si è laureata all’Università Federico II di Napoli in Biotecnolo­gie Mediche, ha continuato, per il dottorato, all’Ifom (l’Istituto di Biologia

Molecolare) di Milano, poi ha speso cinque anni alla New York University ed è rientrata in Italia, nel 2016, proprio grazie alla Fondazione Telethon. E ora è capo di laboratori­o all’Istituto Telethon di Milano e studia, appunto, le cellule staminali, in particolar­e quelle del sangue. «Ecco, nell’assegnazio­ne del Premio conta anche il prestigio dell’Istituto dove si lavora — commenta Di Micco —. Di solito vengono premiati ricercator­i delle più famose università americane, come Harvard o Stanford. Questa è stata la volta del mio istituto che, d’altra parte, è riconosciu­to a livello mondiale».

Al San Raffaele Telethon, infatti, sono state messe a punto le prime terapie geniche oggi in commercio per la cura di malattie rare (la prima, quella per i bambini con un particolar­e tipo di carenze immunitari­e, chiamata Ada Scid, che li espone a infezioni di vario tipo).

«In realtà io mi occupo di ricerca di base, cerco di capire come è possibile manipolare il Dna delle cellule staminali (ricordiamo che le cellule staminali, e ne esistono di diversi tipi, sono quelle cellule in grado di differenzi­arsi nei vari tessuti dell’organismo ndr) perché siano sfruttate al meglio nella cura delle malattie, come quelle del sangue, o addirittur­a nel contrastar­e i processi di invecchiam­ento o persino i tumori» precisa Di Micco. E, per fare questo sfrutterà anche quelle tecniche di «taglia e cuci» del Dna chiamate Crispr-Cas9, inventate dall’americana Jennifer Doudna e dalla francese Emmanuelle Charpentie­r che, per questo, hanno appena vinto il Nobel 2020 per la Chimica.

Donne, dunque, in prima linea nella ricerca. Ma con uno spazio anche per essere mamme: Raffaella ha appena avuto un bambino, Tommaso, proprio in un momento di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. «Nonostante tutto, per me quest’anno è stato un anno positivo sia da un punto di vista profession­ale che personale — commenta Di Micco —. Adesso si tratterà di conciliare il lavoro con la nuova vita familiare. Io non mi sono mai staccata dal mio gruppo, anche durante la maternità. Se hai la passione per il lavoro, lo puoi conciliare con tutto il resto».

«Sono orgogliosa: di solito vengono premiati i ricercator­i di Harvard o Stanford»

 ??  ??
 ??  ?? Ricercatri­ce Raffaella Di Micco, 40 anni, napoletana, laurea in Biotecnolo­gie Mediche alla Federico II e poi un dottorato all’Istituto di biologia molecolare di Milano. Oggi lavora al San Raffale Telethon di Milano
Ricercatri­ce Raffaella Di Micco, 40 anni, napoletana, laurea in Biotecnolo­gie Mediche alla Federico II e poi un dottorato all’Istituto di biologia molecolare di Milano. Oggi lavora al San Raffale Telethon di Milano

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy