Juventus, c’è Dybala per scattare dopo due pareggi (e i malumori)
Senza CR7 con il Verona, Pirlo: «Spetta a Paulo e Morata trovare le soluzioni ideali»
È la notte di Paulo Dybala, del suo debutto in campionato, della prima da titolare nella nuova Juventus di Andrea Pirlo, che scopre un pezzo di se stessa ad ogni partita, correndo a volte il rischio di farsi trovare scoperta dagli avversari: con due pareggi in tre partite in serie A (in più c’è la vittoria a tavolino sul Napoli), Madama oggi in maglia rosa speciale deve dare continuità alla vittoria di Kiev, anche per presentarsi con il sorriso al cospetto di Leo Messi, mercoledì. E magari anche con Ronaldo, ancora out per il Covid.
Finalmente un po’ di Joya, quindi, dopo la mezzora anonima di Kiev e il fastidio manifestato dall’argentino per non essere entrato nel finale a Crotone. Dybala non parte titolare da 91 giorni, dalla sfida con la Sampdoria allo Stadium, che ha portato il nono scudetto di fila. «Gioca e non ho avuto bisogno di pungolarlo — sottolinea Pirlo — come ho sempre detto ha bisogno di allenarsi perché ha avuto poco tempo per lavorare con noi e mettere benzina nelle gambe. E in due occasioni non abbiamo avuto modo di metterlo in campo a causa di due espulsioni. È entrato martedì a Kiev e quindi è giusto che parta dall’inizio».
La curiosità è tanta non solo per vedere l’intesa con l’ispiratissimo Morata, con il quale Dybala ha giocato nel 2015-2016 («possono coesistere tranquillamente e spetterà a loro trovare le soluzioni migliori durante la partita» spiega l’allenatore), ma soprattutto per capire il peso specifico del numero 10 in questa nuova Juve. In attesa del rientro di CR7 e dell’incontro per il rinnovo del contratto in scadenza a giugno 2022, per il quale Dybala e il suo manager chiedono attorno ai 20 milioni lordi annui.
Come in Ucraina, i bianconeri (senza Chiellini ko e Chiesa squalificato) troveranno un avversario che non ha interesse a condurre il gioco, ma sarà meno remissivo della Dinamo: il Verona di Juric è la squadra più giovane della A (24 anni di media) ha cambiato 7-8 titolari ma ha mantenuto il coraggio e l’impianto tattico che hanno già messo in difficoltà la Juventus, battuta a febbraio 2-1 in Veneto.
A Torino, però, in 29 precedenti il Verona ha pareggiato appena 4 volte e soprattutto la Juventus non è più quella di Sarri: un allenatore che non aveva creato l’alchimia con la squadra (Agnelli dixit) e che, secondo la durissima dichiarazione di Pjanic a Tuttosport, «non aveva fiducia negli uomini». In questo Pirlo è l’esatto opposto, e finora ha già schierato 22 giocatori, tra cui Frabotta (candidato titolare anche stasera) e Portanova, che non erano inamovibili nemmeno nell’Under 23. Il rodaggio non è terminato, gli esperimenti nemmeno. Ma è ora di far sentire il motore.
Pirlo/1
Non avendo avuto il ritiro, questo periodo è servito per l’amalgama del gruppo
Pirlo/2
Morata l’abbiamo comprato perché è un giocatore forte che ci dà tante soluzioni