Corriere della Sera

Un italiano su 6 non vuole fare il vaccino

L’Ipsos: il 42 per cento aspetterà di capirne l’efficacia Ma intanto l’Europa prenota 1,2 miliardi di dosi

- di Riccardo Bruno

Ivaccini anti-Covid? Il 16% degli italiani dichiara che non si vaccinerà, mentre il 42% aspetterà per capire la reale efficacia. È quanto emerge dal sondaggio Ipsos per la trasmissio­ne diMartedì andata in onda ieri sera su La7. Solo un terzo o poco più del campione ha risposto che «lo farà certamente».

Mentre tra annunci e promesse continua la corsa delle case farmaceuti­che per il vaccino anti-Covid — e l’Unione europea fa sapere di aver già «prenotato» 1,2 miliardi di dosi — gli italiani sembrano scettici o quantomeno cauti sulla loro efficacia. Addirittur­a il 16% dichiara che non lo farà se sarà disponibil­e nel 2021, e il 42% aspetterà per capirne l’efficacia. È quanto emerge dal sondaggio Ipsos per la trasmissio­ne diMartedì andata in onda su La7. Solo un terzo o poco più del campione intervista­to ha risposto che «lo farà certamente appena possibile». Pessimismo anche sulla disponibil­ità: il 58% ritiene che non ce ne sarà a sufficienz­a per tutti.

Ieri intanto la Commission­e europea ha approvato un quinto contratto di fornitura con la società farmaceuti­ca europea CureVac per l’acquisto iniziale di 225 milioni di dosi, con l’opzione di richiedere fino a 180 milioni di dosi ulteriori una volta che saranno dimostrate sicurezza ed efficacia. La presidente della Commission­e, Ursula von der Leyen, ha precisato su Twitter: «Finora ci siamo assicurati 1,2 miliardi di dosi di potenziali vaccini. Ci impegniamo a garantire l’accesso a vaccini sicuri, efficaci e convenient­i».

E dopo l’annuncio di due giorni fa dell’azienda statuniten­se Moderna, il portavoce della Commission­e Stefan De Keersmaeck­er ha fatto sapere che è stata concordata «la fornitura di 160 milioni di dosi», anche se siamo ancora alla fase di negoziato, non di contratto.

Ogni giorno si registrano aggiorname­nti sui progressi delle altre sperimenta­zioni (l’ultimo: il trial clinico del vaccino cinese «Coronavac» ha dato risultati positivi mostrando una rapida produzione di anticorpi, secondo la rivista The Lancet Infectious Diseases), ma la strada è ancora lunga. Anthony Fauci, virologo della Casa Bianca, ritiene che «potremmo essere abbastanza vicini a una qualche sorta di normalità» entro il prossimo autunno.

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