Scende il rapporto positivi-tamponi Ma in un giorno le vittime sono 731
La percentuale di infetti rispetto ai controlli passa dal 18 al 15,4% Il totale dei nuovi contagiati ieri è salito a 32.191. Aumento dei ricoveri
I numeri in Lombardia
Il record di decessi in Lombardia: 202 «Ma questo dato sarà l’ultimo a migliorare»
«Sarà l’ultimo numero a calare», diceva il professor Silvio Brusaferro ai primi di maggio, quando stavamo lentamente uscendo dalla fase 1 ma il dato dei morti continuava a restare alto. «Sarà l’ultimo numero a diminuire», ripete adesso il presidente dell’Istituto superiore di Sanità e questo perché, come tutti gli esperti sottolineano da sempre, le vittime che contiamo oggi sono riferite alle infezioni di 15-20 giorni fa.
Ieri i morti sono stati 731. Un dato drammatico, che porta il totale dei deceduti dall’inizio dell’epidemia in Italia a 46.464. Dobbiamo tornare ai primi di aprile per trovare un numero di vittime così elevato. In Lombardia sono raddoppiati in un giorno, dai 99 di lunedì ai 202 di ieri. Solo la Basilicata non ha registrato vittime, le regioni con il maggior numero di decessi in 24 ore dopo la Lombardia sono state il Veneto, con 100 vittime, un dato drammatico per la regione, poi il Piemonte (73), il Lazio (59) e la Toscana (52).
Quanto ai nuovi casi, si registra un aumento. I contagiati in un giorno sono 32.191, il bollettino di lunedì ne aveva registrati 27.354 ma questo accade perché come di consueto dopo il weekend torna a salire di molto il numero dei tamponi processati, ieri 208.458, 55.795 in più rispetto al bollettino del 16 novembre.
Importante tuttavia è sottolineare che il rapporto tamponi-positivi è sceso di quasi tre punti, ieri era al 15,4 per cento, il giorno prima quasi al 18. Significa che in media, nel nostro Paese, ogni 100 tamponi fatti, 15 sono positivi e non più 18. Ma la media nazionale non è sempre un indicatore
preciso. In Lombardia, per esempio, il rapporto tamponi-positivi ieri era stabile al 22 per cento: sono quindi altre le regioni che hanno fatto abbassare la media, la regione è ancora immersa in uno scenario difficile.
«Abbiamo un quadro stabile con una lieve diminuzione dei positivi ma con indicatori sui ricoveri e sui decessi che non sono buoni e che rappresentano la conseguenza dei casi che si sono cumulati in queste settimane», ha commentato il direttore del dipartimento Prevenzione del ministero della Salute, Giovanni Rezza.
In pratica, non c’è «una crescita dell’epidemia, forse una leggere diminuzione», e i prossimi giorni sono decisivi per capire quanto i provvedimenti nazionale e regionali diano i risultati sperati. Per tutti l’obiettivo è certamente salvare il Natale, ma anche far scendere presto il numero dei morti, quindi alleggerire il carico nei reparti ospedalieri e in rianimazione; i ricoverati con sintomi sono 33.074 (+538, i più gravi 3.612), con un nuovo aumento di posti occupati in terapia intensiva sopra quota 100: 120, il giorno prima erano stati 70.