Corriere della Sera

La Ue: Recovery fund, andiamo avanti

Il portavoce di von der Leyen: accordo possibile. All’Italia 6,5 miliardi dal Sure. Conti, scostament­o di 20 miliardi

- Francesca Basso Enrico Marro

«La presidente Ursula von der Leyen continua a credere che per il futuro dell’Europa due temi siano ugualmente importanti: concordare e attuare una risposta economica e sociale ambiziosa ed efficace alla crisi, e garantire il rispetto dello Stato di diritto». Il portavoce della Commission­e Ue, Eric Mamer, spiega così la posizione dell’esecutivo europeo, che sta lavorando con la Germania, che ha la presidenza di turno dell’Ue, e

Pubblico impiego, sciopero il 9 dicembre. La ministra Dadone: sono attonita

con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel «per trovare una soluzione» e «procedere il più velocement­e possibile», dopo il veto di Ungheria e Polonia sul bilancio Ue 2021-2027 e di conseguenz­a sul Recovery Fund a cui è legato. L’obiettivo è arrivare a un accordo, «non stiamo cercando di calcolare un nuovo calendario per l’erogazione dei fondi».

Per uscire dalla crisi aperta da Budapest e Varsavia, i capi di Stati e di governo dell’Ue affrontera­nno la questione domani, in occasione della video conferenza che farà il puto sul Covid. Intanto i fondi Ue restano bloccati, con l’incognita di quando saranno erogati. E il commissari­o europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, confessa: «A questo punto, qualche preoccupaz­ione sui tempi ce l’ho. Sono fiducioso che si riuscirà a risolvere queste difficoltà, ma certamente il rischio di ritardi va affrontato con determinaz­ione».

Gentiloni è poi tornato sul Mes, il fondo Ue salva Stati che potrebbe erogare 36 miliardi di prestiti all’Italia per le spese sanitarie: «Non spetta a me decidere, ma incoraggio i governi con tassi di interesse storicamen­te più alti a usare tutti gli strumenti». Ma Luigi Di Maio, per i 5 Stelle, ribadisce: «È un capitolo chiuso». A chiedere di utilizzare il Mes sono invece anche Cgil, Cisl e Uil, in una nota congiunta sulla manovra dove i sindacati ribadiscon­o il loro giudizio negativo, a partire dalla vertenza sul rinnovo dei contratti per 3 milioni e mezzo di dipendenti pubblici. Vertenza sulla quale ieri le categorie hanno proclasuff­icienti. mato lo sciopero nazionale per il 9 dicembre.

Secondo i sindacati, i 400 milioni in più stanziati con la legge di Bilancio per il 2021, che portano a 3,8 miliardi gli stanziamen­ti complessiv­i per il contratto 2019-2021 sono inUna decisione che lascia «attonita» la ministra della Pubblica amministra­zione, Fabiana Dadone. Duro il Movimento 5 Stelle, per il quale, «in una fase come questa», lo sciopero è una scelta «lunare». Ai sindacati replica indirettam­ente anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, assicurand­o il massimo impegno a tutela del lavoro, grazie anche alla seconda tranche del prestito europeo Sure arrivata ieri: 6,5 miliardi, dopo i 10 miliardi di ottobre. Soldi che serviranno per finanziare la cassa integrazio­ne, prolungata fino a giugno dalla manovra 2021 da 38 miliardi, che sarà rafforzata da un nuovo scostament­o di bilancio (maggior deficit) di una ventina di miliardi. Del resto, come ha sottolinea­to ieri il governator­e della Banca d’Italia, Ignazio Visco, la ripresa del terzo trimestre, «sebbene vigorosa, è parziale e fragile». Per questo bisogna «continuare a fornire sostegno» all’economia. «Ritirare il sostegno stroppo presto», conclude Visco, potrebbe «frammentar­e la ripresa ed esacerbare il disagio sociale».

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Ursula von der Leyen, presidente della Commission­e europea

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