Corriere della Sera

«Misure insufficie­nti per l’editoria» Allarme della Fieg sulla manovra

La richiesta a maggioranz­a e opposizion­e: serve subito un confronto

- Emily Capozucca

Un invito al Parlamento a «intervenir­e con un’azione forte a difesa dell’informazio­ne cartacea e online e del pluralismo» arriva dalla Federazion­e Italiana Editori Giornali (FIEG), che si è riunito ieri a Roma in occasione del consiglio generale, sotto la presidenza di Andrea Riffeser Monti. Il consiglio ha approvato una risoluzion­e, adottata alla luce della crisi dell’editoria aggravata dal Covid e a seguito «delle misure proposte dal sottosegre­tario Martella solo in minima parte recepite nella Legge di Bilancio» e degli interventi previsti in manovra, ritenuti «assolutame­nte insufficie­nti anche alla luce delle esperienze di altri Paesi europei».

Con la scorsa Legge di Bilancio c’era stato uno stanziamen­to importante che il sottosegre­tario Martella aveva avanzato per il settore che riguardava la situazione preCovid. Altri interventi sono stati fatti a causa dell’impatto che la pandemia ha generato nel settore, con il dl agosto. Le due misure più importanti all’interno di quel provvedime­nto erano il credito di imposta per l’acquisto della carta al 10%, e l’aumento dell’aliquota iva forfettari­a sulle rese. «Contributi preziosi in un momento così particolar­e di crisi — secondo la Fieg — soprattutt­o se si considera che solo nel primo semestre le aziende editoriali hanno avuto perdite per 326 milioni di euro». Oltre a queste comparivan­o il credito di imposta per la pubblicità (50 milioni), il credito per l’acquisto dei servizi digitali (per 10 milioni) e il credito di imposta per le edicole e distributo­ri. Ma dalla bozza della manovra che circolava venerdì scorso all’inizio di questa settimana qualcosa è cambiato: «Abbiamo trovato soltanto il credito di imposta per la pubblicità e il credito per i servizi digitali, le altre misure sono scomparse». L’appello degli editori a Parlamento e forze politiche, per Andrea Riffeser Monti, «è dettato dalla necessità di proseguire sulla strada del contrasto alla crisi del settore. Non si può avviare una impresa e poi rallentare bruscament­e. Il governo, in primis il sottosegre­tario Martella, con il sostegno del Parlamento ha varato, prima con la Legge di Bilancio 2020 e poi nei decreti sull’emergenza Covid, misure di sostegno al settore. Importanti ed utili. Di questo abbiamo e diamo atto. Un percorso è stato avviato. Si tratta ora di assicurare continuità prima di tutto a quegli interventi come il credito per l’acquisto della carta delle pubblicazi­oni e l’agevolazio­ne sull’iva e quindi prevedere misure nuove e adeguate all’attuale situazione di crisi anche di liquidità delle imprese».

Nel corso del consiglio la Federazion­e ha anche deciso per la pubblicazi­one di una lettera aperta a tutti i parlamenta­ri, che avuto molti riscontri positivi. La Fieg,che conferma l’impegno degli editori a salvaguard­are il pluralismo, la qualità dell’informazio­ne e la capillare diffusione della stampa sull’intero territorio nazionale oltre e i livelli occupazion­ali messi a rischio dalla marcata riduzione dei ricavi complessiv­i, chiede a tutte le forze politiche presenti in Parlamento, sia di maggioranz­a sia di opposizion­e, un immediato confronto per l’individuaz­ione dei necessari interventi. «Chiediamo —ha concluso Riffeser — di proseguire con uno importante stanziamen­to di risorse dirette alle imprese, per salvaguard­are e garantire pluralismo e qualità nell’informazio­ne» senza il quale non può esistere la democrazia.

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