La crescita (a sorpresa) dell’export: 2,1% in un anno
Arrivano ottime notizie per il made in Italy dal fronte dell’export. Se si dava per scontato il recupero del mese di settembre 2020 a livello congiunturale nessuno avrebbe scommesso che sarebbe finito in territorio positivo anche il ben più significativo confronto anno su anno. Una spinta possente è venuta dai successi della cantieristica navale ma anche depurati dagli exploit occasionali i dati pubblicati dall’Istat restano lusinghieri. Le esportazioni di settembre 2020 hanno fatto segnare +2,7% sul mese precedente e +2,1% sul settembre ‘19, tolta la cantieristica navale i due confronti sono comunque positivi: +1% e +0,4%.
Se poi passiamo ad esaminare il dato complessivo del terzo trimestre il rialzo congiunturale è stato addirittura del 30,4%. Si può dire quindi che la prima ondata del virus non ha compromesso né la presenza italiana nelle catene del valore (beni intermedi) né i tradizionali canali di export di beni finali. Vedremo cosa accadrà con la seconda. E’ interessante annotare intanto come anno su anno destinazioni come gli Usa e la Germania facciano segnare rispettivamente +11,1% e +6% affiancate da un’ottima performance in Cina (+33%).
Bene quindi il made in Italy sia nei tradizionali mercati di sbocco sia nelle economie che escono prima e con forza dalla crisi Covid. Il dato delle importazioni resta invece in territorio negativo: -0,6% è il congiunturale di settembre e -6,4% il tendenziale. Solo nel terzo trimestre l’import ha segnato +21,7%.
Una spinta possente è venuta dai successi della cantieristica navale