Kaspersky: «Pronti a portare in Italia i dati sulla cybersecurity»
Il fondatore della società russa: «Anche le elezioni online presto dovranno usare la tecnologia blockchain»
«Dopo l’età della pietra, del bronzo, del ferro e l’attuale età della plastica, stiamo entrando nella “cyberage”: le tecnologie digitali e i dati sono più importanti di qualsiasi altra cosa. Il mondo cyber ci aiuterà a gestire le nostre vite, controllerà quasi tutto: dal traffico nelle città alle linee produttive delle industrie. Paesi e aziende dovranno tutelarsi per evitare di correre rischi economici o di sicurezza nazionale. Ed è immaginando questa trasformazione digitale cyber-sicura che il concetto di trasparenza diventa fondamentale». Per Eugene Kaspersky, fondatore della più importante azienda al mondo di antivirus, «è logico che ogni governo voglia tenere i propri dati al suo interno. Un Paese può fidarsi quanto vuole di chi gli vende i sistemi di sicurezza, ma se il fornitore è lontano tu non puoi mantenere informazioni tanto importanti altrettanto lontane». I dati devono rimanere all’interno dei propri confini nazionali. «Noi siamo stati tra i primi a capire questa esigenza e abbiamo aperto i Transparency Center in diversi Paesi. La domanda è in continua crescita e se ci sarà una richiesta lo faremo anche in Italia», aggiunge l’imprenditore russo.
Nessun commento politico sulle elezioni Usa ma «mi ha sorpreso la procedura e il modo di contare i voti. Nei prossimi due anni la Russia passerà a un sistema di elezioni online protetto dalla blockchain, che garantirà l’affidabilità del risultato. Presto si potrà votare dal telefonino. Stiamo sviluppando il sistema da tre anni: sarà sicuro e molto più economico di quello attuale».
I pirati informatici si possono scatenare ora che è partita la corsa ai vaccini? «La cybersecurity sarà fondamentale e non solo perché si tratta di investimenti importanti da proteggere: tutto il processo di raccolta e distribuzione del prodotto sarà cyber, automatico. Un problema che si presenta per ogni nuovo farmaco», spiega Kaspersky che conclude sottolineando come, a causa del Covid-19, la gran quantità di persone passata allo smart working «è diventata una preda più facile per i cybercriminali, che entrano prima nella rete di casa e da lì accedono a quella aziendale. Siamo passati dai 350 mila a 400 mila attacchi al giorno. Le piccole e medie imprese specializzate in cybersecurity hanno ora l’opportunità di crescere aiutando le imprese. Mentre aziende grandi come noi hanno l’occasione per sviluppare nuovi prodotti e tecnologie».