Rinasce la Numero Uno, etichetta discografica di Mogol e Battisti
Contiene un pezzo di storia della musica italiana la Numero Uno, etichetta discografica fondata da Mogol e legata indissolubilmente ai suoi dischi con Lucio Battisti, che ora rinasce e torna sul mercato. I primi artisti a debuttare sono il cantautore sardo Iosonouncane, che proprio oggi pubblica il brano «Novembre», i colleghi siciliani Dimartino e Colapesce che a giugno, sotto l’egida di Numero Uno, hanno pubblicato il disco «I Mortali», e il gruppo La Rappresentante di Lista: artisti indipendenti, accomunati da «avanguardia, innovazione, ricercatezza», ha detto Sara Potente, direttrice artistica della label che riparte in seno a Sony. «Abbiamo già firmato dei nuovi giovani e ne arriveranno presto degli altri», ha aggiunto. Puntando alle classifiche? «Si spera di sì».
Era il 1969 quando Mogol si lanciò nell’avventura discografica di Numero Uno, affiancato da Mara Maionchi come responsabile della promozione: «L’entusiasmo era il nostro motore ed eravamo due bombe: Mara per la sua tenacia, io per le decisioni istintive — ha ricordato Mogol durante la presentazione —. Allora, nella musica, c’era una ricerca della qualità che poi portava alla promozione di un artista». Maionchi gli ha fatto eco: «È stata una stagione fantastica in cui c’erano signori che sapevano di cosa parlavano. E mi sono divertita come mai più nella mia vita».
Da quel periodo d’oro riemergono anche le parole di Battisti, con due frammenti inediti in cui il cantautore spiega la sua ritrosia nel concedere interviste («mi ritrovo completamente diverso da quello che sono... Ma i giornali non hanno mai creato un artista e non ne hanno mai distrutto uno», dice) e racconta il profondo legame con il paroliere Mogol: «C’è tutto un discorso umano con lui, anche fuori dalla vita professionale. Si scoprono argomenti di cui ci interessa parlare e veri concetti di vita».