Corriere della Sera

A LEZIONE DI RICICLO

TRA SCUOLA E CASA, L’EDUCAZIONE ATTRAVERSO IL TEATRO E IL VIDEO L’iniziativa «Corriere» e Conai promuovono il piano di attività didattiche nell’ora di «civica». Per docenti, alunni e genitori

- di Paolo Virtuani @PVirtus

La goccia scava la pietra, dicevano i latini. Alcuni anni fa a una conferenza stampa di argomento ambientale, una giornalist­a mi disse che sua figlia, che faceva la terza elementare, una sera la rimproverò. «Mamma, devi chiudere il rubinetto mentre ti lavi i denti. Non dobbiamo sprecare l’acqua». «Chi te l’ha detto, amore?». «La maestra a scuola quando abbiamo parlato di cosa possiamo fare a casa per salvare il pianeta». È solo un aneddoto, ma che spiega forse più di mille statistich­e l’energia che si scatena con la goccia dei latini, che in questo caso si incarna nel discutere di ambiente già a scuola e di far capire ai bambini anche in tenera età l’importanza dei piccoli gesti quotidiani di ognuno. Che uniti insieme formano l’oceano che può modificare una tendenza in apparenza già scritta, ma che invece è modificabi­le.

Il progetto Riciclo di classe si inserisce perfettame­nte in

Doppia funzione

Pensato e impostato per essere usato dalle scuole sia in presenza sia a distanza, da casa

questa grande goccia che scava anche la pietra. Sono circa 40 anni che nelle scuole si parla di ambiente e i risultati si stanno vedendo ora. È un processo lungo, ma i frutti sono evidenti. Un esempio? Nel 2019 è stato riciclato il 70% dei rifiuti di imballaggi­o, con un incremento di oltre il 3 per cento rispetto all’anno precedente. Una quantità che sfiora i 10 milioni di tonnellate sul totale di 13,65 immesse al consumo. La crescita è stata trainata dall’aumento del 6,2% della raccolta urbana. Quindi con il contributo determinan­te dei cittadini. Bambini compresi, che stimolano i genitori alla raccolta virtuosa dei rifiuti prodotti in casa. Un’attività che è il tassello a completame­nto del mosaico del grande mare dell’economia circolare e che ha fruttato anche 648 milioni di euro trasferiti dal Conai ai Comuni italiani. Altri 421 milioni sono stati invece destinati alla copertura dei costi per trattament­o, riciclo e recupero.

«Riciclo di classe», promosso dal Conai e dal Corriere della Sera, si inserisce nei programmi di educazione civica delle scuole sia in presenza sia (purtroppo) nella didattica a distanza con uno spettacolo teatrale che ha come tema la raccolta differenzi­ata a regola d’arte. Da qui parte tutta una serie di iniziative da sviluppare poi con gli alunni. «È partendo dal vissuto quotidiano che i giovanissi­mi possono comprender­e l’importanza di quei comportame­nti virtuosi per la salvaguard­ia del pianeta», è la convinzion­e di Luca Ruini, presidente di Conai. «Per questo anche quest’anno abbiamo voluto portare avanti Riciclo di classe: siamo sicuri che anche questa edizione in parte digitale sarà un successo. Le risposte entusiaste degli studenti ci hanno sorpreso ogni anno, non ho dubbi che succederà ancora».

La filiera Conai raggruppa sei consorzi specifici di raccolta: Cial (alluminio), Comieco (carta e cartone), Corepla (plastica), Coreve (vetro), Ricrea (acciaio) e Rilegno (legno). Ma parte da un dato di fatto: nessun programma di raccolta differenzi­ata, neanche quello più basico, può avere successo senza l’aiuto dei principali attori del processo. Cioè i cittadini stessi. Che non possono essere «costretti» da sanzioni e multe, ma devono sentirsi coinvolti e capire di far parte di uno strumento ben più grande, un’orchestra che suona e agisce a favore del bene comune. Ecco perché in quest’ottica è fondamenta­le che i cittadini di domani, i bambini, apprendano e facciano propri come fatto naturale i principi della raccolta differenzi­ata, del riciclo e del riuso.

L’impegno dei cittadini è andato di pari passo con quello dell’industria che ha modificato gli imballaggi. Non solo per risparmiar­e sulla materia prima e sul trasporto, ma anche perché ha compreso l’esigenza che partiva dal basso, dai consumator­i, che chiedevano imballaggi meno ingombrant­i e più leggeri. Alcuni sostenevan­o che sarebbe andato a scapito dell’«eleganza della confezione». Si sbagliavan­o: sono stati progettati nuovi contenitor­i, nuovi imballaggi più leggeri e dal disegno innovativo senza perdere alcuna caratteris­tica di bellezza. Ed è nata una nuova disciplina: l’ecodesign.

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Un momento dello spettacolo teatrale «Dipende da noi», scritto da Raffaele Rezzonico con la regia di Claudio Autelli. Lo spettacolo è disponibil­e in video integrale all’indirizzo www.corriere.it /buonenotiz­ie/riciclodi classe/video/
Sulla scena Un momento dello spettacolo teatrale «Dipende da noi», scritto da Raffaele Rezzonico con la regia di Claudio Autelli. Lo spettacolo è disponibil­e in video integrale all’indirizzo www.corriere.it /buonenotiz­ie/riciclodi classe/video/
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