Colto, raffinato Era a suo agio con chiunque
La scomparsa di Beppe Modenese dopo quella di Piero Pinto, due persone straordinarie, è motivo di profondo dolore, sia per me sia per mia moglie Cristina: decenni di profonda amicizia ci legavano. Definire Beppe Modenese non è semplice. Uomo raffinato, di grande cultura ed eleganza, intesa nell’accezione di arbiter elegantiarum. Il nostro, un rapporto coltivato durante i miei lunghi anni scaligeri. Beppe e Piero sempre presenti; dopo le recite ospiti nella loro casa milanese, di serate straordinarie per qualità di invitati e conversazioni, profonde e leggere, piene di ironia e humor. I ricordi sono tanti. Soprattutto un viaggio in Turchia in caicco anche con Inge Feltrinelli e uno in Marocco. Ma anche le spensierate scampagnate a Ravenna in onore del comune amico Umberto Tirelli. Beppe, grande signore, sempre a suo agio: con i rappresentanti delle famiglie reali come con le persone più semplici. Grande amante della musica, non mancava mai al Ravenna Festival. Ne ricordo sorriso, ironia e la capacità di comprendere le persone con un solo sguardo. Commentare increspando un labbro. Lo fa solo chi comprende la vera dimensione umana e la teatralità dell’esistenza. Personaggi che con la loro scomparsa portano via un concetto di esistenza che sempre più sembra retaggio del passato. Resta come eredità a Milano, a cui Beppe ha dato tanto, e ai suoi amici, la consapevolezza di ciò che è l’essenza dello stile.