NEGAZIONISTI E IRRESPONSABILI NON DOBBIAMO ASSECONDARLI
Caro direttore, il capotreno aggredito da un passeggero che non indossava la mascherina riferisce che al suo invito ad indossarla, a volte si sente rispondere che una legge vieta di coprirsi il viso; tale argomentazione gira sui social da tempo. Ora tutte le norme dal ’75 in poi nel vietare di accedere in luogo pubblico col volto travisato prevedono l’eccezione del giustificato motivo. Che pena poi sentire questi negazionisti invocare la libertà: gli eroi del Risorgimento e della Resistenza non hanno dato la vita per la libertà di contagiare il prossimo, avevano ideali ben più elevati.
Ezio Marchesi
Caro direttore,
scrivo per esprimere solidarietà al capotreno Marco Crudo. Purtroppo questa «moda» di non indossare la mascherina è abituale e vedo parecchie persone che non la indossano. Anzi, incrociandomi, si mettono quasi a ridere. Chi non vuole indossarla, come racconta il capotreno, dice che «non vuole rinunciare alla propria libertà». Ma essere liberi vuol dire, soprattutto, rispettare gli altri e la loro salute.
Pierangelo Rimoldi
Cari signori Marchesi e Rimoldi,
Rispondo alle vostre due lettere scegliendo tra le tante che sono arrivate su questo tema. Credo che ci sia poco da aggiungere alle vostre argomentazioni: chi si comporta in questo modo non sta esercitando il diritto alla sua libertà. La libertà di ognuno di noi ha un suo limite invalicabile: non può distruggere quella degli altri, tantomeno mettere a rischio un bene primario come la salute. Mi sembra tanto lampante che non capisco come si possa pensare qualcosa di diverso e comportarsi violando questo principio.
Contro i negazionisti, e i novax (perché questo sarà il tema dei prossimi mesi), credo che ognuno di noi debba fare una battaglia quotidiana e concreta con il buon esempio. Quando si arriva a negare che gli ospedali siano pieni, postando foto fasulle, o si attaccano le ambulanze al grido «volete solo terrorizzare la gente» penso si sia raggiunto il limite.
Poi però c’è anche il mare vasto della superficialità, dell’irresponsabilità, di quei comportamenti illusori che portano a credere «tanto a me non può accadere». Purtroppo sta accadendo a tanti, per fortuna non a tutti in forme gravi. È nei confronti di questi italiani che è più importante l’opera di persuasione con messaggi giusti da parte dei politici e dei tecnici. Abbiamo visto alcuni di loro senza mascherina o impegnati a sostenere(anche specialisti importanti) che delle protezioni a scuola si poteva fare a meno. Spero che non accada mai più. Da tutto questo dobbiamo uscire in fretta. Più rispettiamo le regole prima lo faremo.