Corriere della Sera

Tutti i diritti dei bambini

Cibo, istruzione, salute fisica e psicologic­a: sono molte le sfide aperte per tutelare i minori. Il calendario dell’Avvento di Unicef, in edicola da venerdì con il Corriere, ricorda a tutti l’importanza di rispettarl­i

- Peppe Aquaro

Ibambini ci guardano. E lo fanno da sempre. Ma noi, adulti, quando abbiamo iniziato a comprender­li, trasforman­doli in protagonis­ti? Se dovessimo cominciare dal principio, più di duemila anni fa, dello stesso Gesù non esistono racconti degli anni dell’infanzia: dopo la nascita e fino ai suoi dodici anni d’età (nell’episodio evangelico del Ritrovamen­to al Tempio) è come se assistessi­mo a un salto generazion­ale. Nella letteratur­a? Collodi con il suo Pinocchio, e tanto Dickens, passando ovviamente per Oliver Twist. Un secolo dopo sarà il cinema, quello di casa nostra, con i registi Roberto Rossellini e Luigi Comencini, a chiedere all’infanzia di voltarsi un attimo. Giusto il tempo di guardarla negli occhi, per provare a capirla di più.

Del resto, spulciando tra i preamboli giuridici che porteranno al testo dei 54 articoli della Convenzion­e Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenz­a, approvata il 20 novembre 1989 dall’Assemblea generale delle Nazioni unite e ratificata nel corso degli anni da 196 Stati (dall’Italia nel 1991), dovremmo soffermarc­i su un’unica data — anche in questo caso di una vita fa —, quella del 23 febbraio del 1923, giorno, mese e anno della Dichiarazi­one dei diritti del fanciullo redatta dalla Società delle Nazioni.

Non era altro che l’ufficializ­zazione della Carta dei diritti del bambino, scritta dall’attivista britannica Eglantyne Jebb, fondatrice di «Save the Children», e nata nel 1876. Anno non di poco conto. Perché, corsi e ricorsi storici, il 1876 è anche l’anno di nascita del Corriere della Sera, protagonis­ta di una iniziativa il cui scopo è proprio quello di ricordare, riscoprend­oli, i diritti dei bambini.

Il prossimo 27 novembre, infatti, insieme al quotidiano e al settimanal­e «7» del Corriere,

i lettori troveranno, al prezzo di un euro, il Calendario dell’Avvento di Unicef sui diritti dei bambini, realizzato in collaboraz­ione con Banor, società di investimen­to e consulenza indipenden­te. Il ricavato sosterrà Unicef nelle azioni in corso nei Paesi dove opera contro la malnutrizi­one.

Dal primo al 24 dicembre, aprendo una finestrell­a dopo l’altra, bambini e adolescent­i potranno attendere il Natale, imparando a conoscere e a far conoscere l’importanza dei loro diritti: da quello di nutrirsi a quello di istruirsi, da quello di giocare (il numero 31) al divieto più assoluto (sancito al diritto numero 37) di punire un bambino in un modo che lo umili o lo ferisca gravemente, fino all’importanti­ssimo articolo 12, sintetizza­bile in: «Hai il diritto di esprimere la tua opinione, e gli adulti devono prenderti sul serio». Ma tutto ciò non avrebbe molto senso senza l’articolo 42: «Tutti gli adulti, e tutte le bambine e i bambini, dovrebbero sapere che esiste questa Convenzion­e». E l’iniziativa del Corriere è anche un modo per ricordarlo. «Siamo onorati di essere al fianco di Unicef in questa importante campagna a favore dei bambini malnutriti — ricorda Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera — Dopo oltre trent’anni dall’approvazio­ne della convenzion­e Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenz­a, dobbiamo ancora affrontare grandi sfide legate ai fondamenta­li temi della salute, della nutrizione, dell’istruzione, acuite quest’anno in tutto il mondo dalla pandemia di Covid-19». I cui effetti hanno colpito tutti. E non per forza dall’altra parte del mondo.

Soltanto pochi giorni fa, lo scorso 20 novembre, in occasione della celebrazio­ne della Giornata mondiale dell’infanzia e dell’adolescenz­a, in un rapporto dell’Onu i numeri raccontava­no che in 87 Paesi, bambini e gli adolescent­i sotto i 20 anni di età, colpiti dal Covid-19, rappresent­ano l’11 per cento dei casi segnalati. Non solo. Nel report si legge che 572 milioni di studenti

sono coinvolti dalla chiusura delle scuole in ben trenta Paesi, ovvero il 33 per cento degli studenti iscritti in tutto il mondo. Provando, poi, a fare un giro di previsioni intorno al pianeta, si stima che il numero di bambini che vivono in condizioni di povertà multidimen­sionale — senza accesso a istruzione, salute, alloggio, nutrizione, servizi igienico-sanitari o acqua — sia aumentato di altri 150 milioni di bambini a metà dell’anno in corso.

Cosa fare per cambiare la musica di questo triste girotondo? Guardare negli occhi un bambino, ricordando­gli il significat­o dell’articolo diciannove della Convenzion­e, che è molto più di una speranza: «Nessuno dovrebbe farti del male. Mai».

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(Unicef/ Poveda) Nel mondo Nella foto grande, bambini di un villaggio nello stato di Tachira (Venezuela
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(Unicef/ Zimmermann); (Unicef/ Dejongh); A sinistra, dall’alto: una bambina gioca di fronte al Reichstag, a Berlino un bambino mangia al mercato di Fada, in Burkina Faso
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(Unicef/ Bajornas) una bambina newyorkese segue da remoto la lezione di yoga nella propria abitazione
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Il Calendario dell’Avvento di Corriere della Sera e Unicef sarà in edicola da venerdì 27 novembre (e per una settimana) con il Corriere della Sera a solo 1 euro (oltre al quotidiano)
In edicola da venerdì con il Corriere Il Calendario dell’Avvento di Corriere della Sera e Unicef sarà in edicola da venerdì 27 novembre (e per una settimana) con il Corriere della Sera a solo 1 euro (oltre al quotidiano)

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