«Equiparati a beni di lusso Ora la svolta»
«Può sembrare un gesto simbolico, ma è un gesto di giustizia, ancora più significativo in un anno come questo in cui sono state soprattutto le donne a sopportare il peso della crisi e non hanno avuto alcun riconoscimento». Lia Quartapelle, Pd, è una delle parlamentari firmatarie dell’appello di WeWorld #FermaLaTamponTax: «Non stiamo chiedendo, come peraltro avviene in regioni europee come la Scozia, di distribuire gli assorbenti gratuitamente, ma di cambiare la tassazione su questi prodotti, attualmente uguale a quella sui beni di lusso, per equipararla a quella sui beni di prima necessità, quali sono gli assorbenti femminili».
Tentativi recenti sono falliti...
«Ci siamo scontrati con un po’ di ottusità burocratica e poca trasparenza sulle stime. La ragioneria dice che questo intervento vale 300 milioni di euro, invece i dati Nielsen che riporta anche WeWorld parlano di poco più di 70 milioni. E poi ci siamo trovati di fronte a un po’ di fondamentalismo sul tema ecologico, che non ho riscontrato su altri temi...»
Cos’altro si può fare nell’immediato per aiutare concretamente le donne?
«Credo bisognerebbe far fare alla legge di
La parlamentare
Sono aumentate le violenze e diminuite le denunce: questo ci deve far riflettere
Bilancio una valutazione di impatto di genere per capire se stiamo aiutando di più i settori dove le donne sono rimaste senza lavoro o fanno più fatica a trovarlo. Il Recovery fund ci permette di prevedere degli investimenti nelle infrastrutture sociali, quindi anche gli asili nido, che il nostro Paese non sarebbe in grado di fare altrimenti, ma non basta costruirli, bisogna assumere delle persone che ci lavorano. Si devono fare delle scelte abbastanza nette sulla fiscalità generale: gli sgravi vanno benissimo, ma è chiaro che negli anni di recessione che abbiamo davanti a noi non si può pensare che faccia tutto il settore privato, deve intervenire anche il pubblico riaprendo le assunzioni. Aiuterebbe poi un lavoro sulle partite Iva, che sotto una certa soglia di reddito nascondono un precariato soprattutto femminile e giovanile, e un intervento su certi tipi di cassa integrazione o sostegno al reddito per i lavori temporanei, che sono spesso i lavori delle donne. E poi sulla parità salariale, sulla quale stiamo per approvare una legge: sarebbe importante incentivare le aziende ad assumere iniziative per riequilibrare i livelli retributivi».
Le altre statistiche terribili di questi mesi riguardano la violenza sulle donne...
«Sono aumentate le violenze e diminuite le denunce e questo va sottolineato perché ci dà l’idea di quello che sta succedendo. Nella legge di Bilancio chiederemo più stanziamenti per le case rifugio e le case per le donne nelle varie città, dieci milioni e un milione di euro».
Il lockdown, con le donne che si sono ritrovate addosso il carico maggiore in casa e con i figli, ha ribadito quanto la parità sia ancora una sfida culturale...
«Sì, non è solo questione di quanti soldi si investono ogni anno, ci deve essere un intervento contro il tema degli stereotipi a partire dalle scuole: dai libri all’idea che le ragazze possano scegliere liberamente di intraprendere qualsiasi carriera. È per questo che l’intervento sulla tampon tax è importante, perché è anche un segnale che non si considera più un lusso l’essere una donna».