UNA PROPOSTA PER PASSARE IL NATALE CON I GENITORI
Caro Aldo, le scrivo perché dissento da quello che lei ha scritto domenica su come salvare lo spirito del prossimo Natale. Per giustificare Il mio pessimismo le racconto una storia vera. Nella primavera 2020 io e mia moglie ci siamo ritrovati con tre malati Covid tra i familiari: una curata a casa e due, ultraottantenni, in ospedale. Abbiamo trascorso nell’angoscia più di un mese. Mi creda: è meglio trascorrere un Natale divisi e con pochi regali, magari acquistati on line, che passare una festa come la Pasqua che abbiamo trascorso noi. Ai primi di novembre c’è stata una piccola ricongiunzione famigliare. Tre parenti sono venuti a trovare i miei suoceri: un caffè e un’ora in compagnia, cinque persone in tutto, al di sotto del numero massimo previsto dai vari Dpcm; eppure il risultato di quella riunione familiare è stato di ulteriori tre malati Covid. Non si sa chi ha infettato chi, ma si sa che mentre due di loro sono in via di guarigione, il terzo è deceduto. Purtroppo l’esperienza dimostra che siamo capaci di regolarci solo se la regolamentazione ci viene imposta. Rossano Ghizzoni Spinadesco (Cremona)
Caro Rossano,
La ringrazio per la sua storia, cui lascio lo spazio che merita; ma tengo il punto. L’Italia non è una Repubblica federale. Lei pur risiedendo nel Cremonese non è un cittadino lombardo, io pur risiedendo a Roma non sono un cittadino laziale; siamo due cittadini italiani. Il divieto di spostamento tra Regioni può essere giustificato solo da ragioni gravissime.
Aveva un senso a marzo, quando il virus era quasi solo al Nord; ne ha meno adesso, che il virus è purtroppo diffuso dappertutto. L’Italia ha conosciuto nei decenni scorsi grandi migrazioni interne. Ci sono milioni di italiani del Sud che vivono al Nord, milioni di italiani di provincia che vivono nelle grandi città. Molti di loro non vedono i genitori, spesso anziani, da mesi. Sono d’accordo con lei: siamo capaci di regolarci solo quando ci viene imposto di farlo. Ma siamo sicuri che i divieti universali funzionino? Non sarebbe meglio consentire a chi ha fatto un tampone molecolare o antigenico nelle ultime 72 ore di mettersi in viaggio, per passare il Natale con i genitori? Senza veglioni o cenoni; ma guardandosi negli occhi. E comprando qualche regalo sotto casa, non solo on line.