Corriere della Sera

Le luci del castello: un buon auspicio contro la pandemia

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Capita spesso che gli edifici delle nostre città siano illuminati di colori sgargianti per richiamare un anniversar­io, un evento. In questi giorni il Castello San Giorgio di Maccarese è illuminato per ricordare le difficoltà dei malati di tumore al pancreas e l’importanza della prevenzion­e, che deve proseguire anche in questi momenti di pandemia. La scelta assume però anche un significat­o particolar­e perché questo luogo conserva in sé il ricordo di un’altra epidemia, che il nostro, allora giovane Paese, seppe affrontare e superare. In quella che oggi è diventata un’estesa pianura coltivata che arriva fino al mare, a pochi chilometri da Roma, cent’anni fa, un gruppo di tenaci medici e biologi italiani si dedicò allo studio della «mal aria». A questo pool, dove spiccavano i nomi di Guido Baccelli, Giuseppe Bastianell­i, Amico Bignami, Angelo Celli, Gian Battista Grassi ed Ettore Marchiafav­a, si attribuì il merito di aver concorso alla messa a punto di un «metodo italiano» di lotta antimalari­ca, riconosciu­to a livello internazio­nale, il cui ricordo spero, che in questo momento, possa essere di buon auspicio.

Miriam Dalla Via

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