Industria alimentare e distribuzione: patto anti-pratiche sleali
Per creare valore «dal campo alla tavola dei consumatori» le imprese della filiera agroalimentare rappresentate in Federalimentare, Centromarca e IBC e le imprese del comparto distributivo rappresentate in Federdistribuzione, ANCC-Coop, ANCD-Conad, e ADM si sono impegnate a sostenere un’integrazione della Direttiva europea in materia di pratiche commerciali sleali. Lo scopo è migliorare il contrasto alle pratiche sleali e anticoncorrenziali. «L’industria di marca, con gli altri firmatari dell’intesa, ha dato un segnale di grande chiarezza. Crediamo in relazioni all’insegna della legalità e della concorrenza. Auspichiamo che questi valori condivisi siano salvaguardati durante l’iter della Direttiva», ha detto Francesco Mutti, presidente di Centromarca . «Il traguardo a cui guardiamo, che trova d’accordo il mondo della distribuzione e l’industria del largo consumo, è — per il presidente di Federdistribuzione, Claudio Gradara — quello di avere una normativa funzionale alla salvaguardia dell’intera filiera Made in Italy». Un «accordo importante» per Marco Pedroni, presidente Adm, «un gioco di squadra che difficilmente si pratica nel nostro Paese».