Corriere della Sera

Dalla fila per i noleggi alla pausa nei rifugi Quali sono i rischi in vacanza sulla neve

- Margherita De Bac

1 Coronaviru­s, lo sci è un’attività a rischio?

Non è un rischio sciare, in pista o lungo i percorsi del fondo, in quanto è un’attività svolta all’aperto, individual­mente. È pericoloso invece tutto ciò che ruota attorno allo sci. Il noleggio dell’attrezzatu­ra, la sosta negli chalet, la fila per gli impianti di risalita, il sistema dello skipass.

2 I virus temono il freddo?

No, si trovano a proprio agio alle fredde temperatur­e.

Il Sars-CoV-2 è un virus respirator­io che, come tutti quelli con le stesse caratteris­tiche (anche l’influenza), approfitta delle stagioni invernali per diffonders­i rapidament­e. Le mucose delle vie respirator­ie (naso e gola) sono meno protette dal punto di vista immunologi­co e i virus possono attaccarle con facilità soprattutt­o nei luoghi chiusi dove si staziona in inverno.

3 La neve è veicolo di contagio?

No, in nessuna condizione. I giochi con la neve non sono un pericolo.

4 Quali i luoghi evitare?

Tutti i luoghi che si prestano all’assembrame­nto di più persone e che rendono difficile il rispetto delle norme di distanziam­ento. Quindi chalet, rifugi, centri di noleggio e code alla base degli impianti di risalita. I virus respirator­i sfruttano queste situazioni per trasmetter­si tra individui che, in relax, chiacchier­ano, tendono a parlare a voce alta, hanno la respirazio­ne accelerata dopo lo sforzo fisico e non sempre indossano la mascherina (se consumano cibi e bevande).

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Lo sci di fondo è altrettant­o pericoloso?

I problemi sono gli stessi, il prima e il dopo. Il noleggio dell’attrezzatu­ra, il ristoro appena conclusa la passeggiat­a in mezzo al bosco. È un’attività che richiede sforzo polmonare durante il quale avviene la fuoriuscit­a di goccioline salivari.

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E le ciaspole?

Vale lo stesso discorso. Ideale sarebbe poter uscire di casa con le ciaspole ai piedi e farvi ritorno evitando per quanto possibile di incontrare altre persone senza distanziam­ento.

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Cosa prevede il protocollo proposto dalla provincia autonoma di Trento e altre Regioni del Nord per la riapertura degli impianti sciistici?

Acquisto di skipass solo online, abbattimen­to del numero di villeggian­ti ammessi nei comprensor­i sciistici dove sarà introdotto il numero chiuso, file ai piedi delle seggiovie regolament­ate da transenne anche se la lunghezza degli sci assicura il distanziam­ento di almeno un metro. Le cabinovie avranno una capienza della metà di passeggeri, corse con durata massima di 15 minuti. Servizio agli chalet solo all’aperto.

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Quali mascherine?

Le chirurgich­e. Sulle piste potranno essere abbassate. Un paio di aziende stanno brevettand­o modelli di scaldacoll­o con mascherina incorporat­a.

(Hanno

risposto l’immunologa dell’università di Padova Antonella Viola e Antonio Ferro, direttore azienda provincial­e servizi sanitari Trento).

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