Corriere della Sera

Si riapre il duello sui soldi del Mes La Ue: Recovery, Italia a buon punto

Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto ristori ter Interventi a fondo perduto per imprese e partite Iva

- Andrea Ducci

Un testo di 6 articoli che ROMA riassumono la destinazio­ne dello stanziamen­to da 2 miliardi di euro. Con la pubblicazi­one in Gazzetta Ufficiale del decreto ristori ter entrano in vigore le misure, varate dal governo, per il finanziame­nto a fondo perduto delle imprese e delle partite iva colpite dalla pandemia. Un pacchetto di interventi che l’esecutivo si appresta a integrare con un nuovo decreto ristori, una priorità che ieri il premier Giuseppe Conte non è riuscito a trattare con i capidelega­zione della maggioranz­a poiché la discussion­e è stata interament­e assorbita dal Mes (Meccanismo europeo di stabilità). Con tanto di tensioni nel corso di due diverse riunioni, durate complessiv­amente quattro ore, e terminate con l’evidenza di una spaccatura tra le forze di governo sul fondo salva stati e sul destino dei 36 miliardi di euro da destinare alla sanità. Un terreno scivoloso per l’avversità del M5S nei confronti del Mes e per il timore, proprio all’interno del Movimento, che il via libera della riforma a Bruxelles implichi l’utilizzo del fondo da parte italiana. Al punto che nelle ultime ore è tornato a balenare il timore che il M5S potesse spingersi al punto di rottura, bocciando il processo di approvazio­ne tuttora in discussion­e. Un irrigidime­nto temuto da Pd e Italia Viva, da sempre favorevoli al Mes e impegnati a scongiurar­e qualsiasi veto italiano al via libera della riforma. Un contesto che, insomma, suggerisce di non forzare gli eventi e di procedere evitando strappi. «La stanno prendendo alla larga — attaccano dal M5S — vogliono andare avanti con la riforma per poter dire che il Mes sanitario è senza rischi e dobbiamo attivarlo». Per questo ieri sono state fornite rassicuraz­ioni, ribadendo che il ministro dell’Economia Gualtieri si presenterà in Parlamento prima dell’Ecofin del 30 novembre, per confrontar­si e illustrare alle commission­i Finanze e Affari Europei di Camera e Senato lo stato dei lavori in merito alla riforma. Un passaggio da inquadrare con gli obblighi previsti dalla mozione di maggioranz­a, approvata nel dicembre 2019, che impegna il governo a non fare alcun passaggio in sede europea, senza prima aver consultato il Parlamento. Di qui sia la necessità sia l’opportunit­à, per Gualtieri, di presentars­i in commission­e prima del vertice europeo della settimana prossima, un appuntamen­to dove l’Italia dovrà pronunciar­si sulla riforma del Mes che include il meccanismo del backstop, il paracadute finanziari­o al fondo salva-banche. Ma l’avvertimen­to del M5S non si presta a equivoci. «La nostra posizione resta quella di sempre: non vogliamo utilizzare il Mes — spiegano i pentastell­ati — e in Parlamento i numeri non ci sono. Lo voterebber­o solo Pd, Iv e Forza Italia».

Un ulteriore fronte per il governo è quello del Recovery Plan, con Bankitalia, Ufficio parlamenta­re di bilancio e Corte dei Conti che incalzano. All’appello manca il cosidetto Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza per gli aiuti Ue), con la conseguenz­a che la legge di bilancio manca delle coperture legate agli interventi finanziati dal Recovery Plan. Un quadro che non allarma la presidente della Commission­e Ue, Ursula von der Leyen. «L’Italia è ben messa sul cammino» del piano, ha assicurato al termine di un colloquio con Conte.

Le coperture

Corte dei conti, Upb e Via Nazionale incalzano il governo sui progetti da presentare alla Ue

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Una piattaform­a in Midland, Texas. I progressi sui vaccini hanno spinto ieri in rialzo i mercati e il petrolio

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