Quel picco nel lockdown: +120% di richieste d’aiuto
Una donna su 3 nel mondo ha subito una violenza fisica o sessuale da parte di un partner o una violenza sessuale da parte di una persona diversa dal proprio partner (World Health Organization). Più di un terzo dei femminicidi intenzionali avviene per opera del partner, attuale o passato. Secondo i dati dell’Onu, dallo scoppio della pandemia di Covid-19 la violenza domestica sulle donne nel mondo è aumentata di circa il 20%. La restrizione dei movimenti, l’isolamento sociale, il confinamento, l’insicurezza economica crescente hanno aumentato la vulnerabilità delle donne e delle ragazze in casa. La PandemiaOmbra (Shadow Pandemic) è l’altro lato della Recessione al femminile (she-cession).
La situazione in Italia è drammatica. Nel periodo tra marzo e giugno 2020, le telefonate al numero verde anti-violenza e stalking, 1522, che offre supporto alle vittime di violenza, sono aumentate del 120%. La chat è stata usata 5 volte di più, mentre la linea telefonica 2 volte di più. Il 96% delle vittime è una donna e il 77% dei casi dichiara che la violenza si è svolta in casa. Il grafico qui sopra mostra l’andamento giornaliero delle chiamate al numero anti-violenza nel periodo marzo-luglio per gli anni dal 2018 al 2020 (fonte: Istat). Mentre per gli anni
2018 e 2019 l’andamento nell’arco di tempo considerato è costante e lineare (è così dal 2015, ndr), per il 2020 si registra un’impressionante impennata a partire dal giorno del Dpcm del 9 marzo che ha stabilito in tutta Italia il lockdown e l’obbligo di restare in casa. L’impennata continua fino all’inizio di maggio e comincia a ridursi dopo il Dpcm del 4 maggio, che riduce le restrizioni alla mobilità.
L’andamento dei contatti al numero verde è totalmente speculare alla mobilità dei cittadini nel periodo del lockdown. Nel grafico si può vedere l’andamento delle richieste di indicazioni fatte su Apple dagli italiani riferite alla mobilità a piedi, in auto e in transito nel periodo febbraio-luglio 2020 rispetto alla data di riferimento del 13 gennaio 2020. È evidente che dal 9 marzo al 4 maggio la mobilità è stata ai minimi. Come previsto, gli italiani hanno smesso di muoversi. Ma proprio nello stesso momento la pandemia ha fatto esplodere la sua «ombra». I governi sono consapevoli dei rischi della Shadow Pandemic e hanno messo in atto misure di contrasto, come la campagna «Libera puoi» lanciata dal Ministero delle Pari Opportunità.
L’attenzione sul tema va ora mantenuta alta. In questa fase è urgente supportare con adeguati investimenti e consistenti risorse gli sforzi per combattere la violenza, che ha conseguenze drammatiche sulla vita delle vittime, costi economici sostanziali e ricadute sull’intera società. È prioritario lanciare campagne mediatiche massicce, attività di sensibilizzazione, aumentare la lotta agli stereotipi e contrastare la diffusione della crescente «mascolinità tossica». Solo così potremo contrastare la Shadow Pandemic, sperando di cancellare dai nostri calendari la ricorrenza del 25 Novembre, giorno internazionale per l’Eliminazione della violenza contro le donne.
Durante i mesi di chiusura si è registrata un’impennata di telefonate al numero verde 1522. La chat è stata usata 5 volte di più