Batterie, l’alleanza dell’Ue Obiettivo: 15 gigafactory
Patuanelli: Italia in prima fila nei sistemi di nuova generazione
«Una storia di successo», «un esempio formidabile di collaborazione franco-tedesca». Le parole sono del ministro dell’Economia tedesco Peter Altmaier, padrone di casa della Conferenza europea sulle batterie, che ha celebrato l’alleanza Ue lanciata nel 2018 dalla Commissione su impulso di Parigi e Berlino. «Il più importante progetto industriale europeo dopo Airbus», secondo il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire. Oltre mille partecipanti in streaming. Tra gli speaker anche Elon Musk, che vicino a Berlino aprirà una fabbrica Tesla, e il ministro per lo Sviluppo economico Stefano Patuanelli.
L’Italia partecipa ai due progetti europei di interesse comune (Ipcei) sulle batterie: il primo è stato approvato lo scorso dicembre e vede la Francia alla testa di altri sei Paesi (oltre a noi, Germania, Svezia, Belgio, Finlandia e Polonia) più 17 gruppi industriali; il secondo, in fase di valutazione della Commissione, è promosso dalla Germania e coinvolge altri 11 Paesi (oltre a noi, Francia, Austria, Belgio, Polonia, Svezia, Croazia, Grecia, Slovacchia, Spagna, Finlandia) e 50 imprese che coprono l’intera catena del valore. «Sono in costruzione in tutta Europa, incluse Italia, Francia, Germania, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Svezia, 15 gigafactory», ha spiegato nella conferenza stampa, con Altmaier e Le Maire, il vicepresidente della Commissione Ue Maros Sefcovic, ”padre” dell’alleanza Ue delle batterie. «Questi impianti — ha proseguito — forniranno entro il 2025 celle sufficienti per alimentare almeno 6 milioni di veicoli elettrici». Sefcovic è fiducioso che «per quella data l’Ue sarà in grado di soddisfare le esigenze dell’industria automobilistica europea».
«L’Italia sostiene sia i progetti già lanciati che quelli allo studio — ha spiegato Patuanelli — perché intervengono nei settori su cui vanno subito mobilitati i maggiori investimenti iniziali, cioè quelli che avranno a termine le maggiori ricadute in termini di sviluppo sostenibile». Il ministro ha anche ricordato che «l’Italia ha raccolto la sfida delle batterie di nuova generazione. Il Paese vanta una base industriale importante nella manifattura di batterie tradizionali, assemblaggio di pacchi batteria e nel riciclo delle batterie a fine vita. E il ministero dello Sviluppo ha già assunto diverse iniziative per promuovere l’integrazione delle imprese italiane nella catena del valore europea».
L’alleanza è stata creata per costruire una catena del valore delle batterie europea competitiva a livello globale, innovativa e sostenibile. «Il valore di mercato previsto entro il 2025 è di 250 miliardi — ha ricordato Sefcovic —. Con oltre 500 attori industriali, l’alleanza è diventata un successo in soli tre anni, trasformando l’Europa in un hotspot globale per le batterie. Nel 2019 ha attratto
Berlino e Parigi
Francia e Germania sono capofila dei due progetti europei per lo sviluppo industriale
circa 60 miliardi di investimenti e 25 miliardi finora nel 2020».
Per Altmaier «solo un progetto europeo può avere successo nel lungo termine» e per Le Maire «l’Europa quando è unita può vincere la battaglia della sovranità tecnologica del ventunesimo secolo», «non possiamo dipendere sistematicamente dalla produzione cinese o americana». Per il ministro francese è fondamentale «rilocalizzare la tecnologia in Europa e accelerare la transizione dell’industria automobilistica europea» verso la produzione di veicoli elettrici per arrivare alla decarbonizzazione del parco auto. Ma l’Ue deve avere anche un «obiettivo verde: creare una filiera di batterie la più rispettosa possibile dell’ambiente». Punto centrale anche per Patuanelli, per il quale bisogna «puntare sugli standard di qualità, sicurezza, e anche sulla sostenibilità lungo l’intera catena del valore della batteria, dal sourcing delle materie prime, al processamento dei materiali, alla produzione, riutilizzo e riciclo delle batterie a fine vita».
Ora serve un adeguamento del quadro normativo. La Commissione a dicembre presenterà una proposta per garantire che «solo le batterie più ecologiche e sicure arrivino sul mercato dell’Ue — ha anticipato Sefcovic—. Stabilirà de facto uno standard globale in uno dei mercati mondiali in più rapida crescita».