Corriere della Sera

Candidatur­a agli Oscar: l’Italia sceglie «Notturno»

Il film di Rosi in corsa per la selezione come miglior titolo straniero

- Stefania Ulivi

«Dedico questa candidatur­a a Valentina Pedicini, con un lungo abbraccio: una persona meraviglio­sa, un talento enorme». Notturno di Gianfranco Rosi è il titolo scelto per rappresent­are l’Italia nella corsa per la selezione agli Oscar come miglior film internazio­nale. Il regista di Fuocoammar­e (con cui tre anni fa arrivò nella cinquina del miglior documentar­io) lo dedica alla regista di Faith, scomparsa pochi giorni fa a soli 42 anni. Non nasconde la soddisfazi­one per la scelta della commission­e istituita dall’Anica. «Certo, la speranza c’era, è meraviglio­so che si sia concretizz­ata».

Si tratta di una doppia candidatur­a, visto che Notturno sarà in corsa anche per il miglior documentar­io. «Negli Usa il percorso del film è già iniziato da due mesi attraverso i festival, con endorsemen­t venuti da molte riviste di cinema e critici. La promozione del titolo sarà impegnativ­a e lunga, ci siamo già passati con Fuocoammar­e». Altri cinque Paesi, sottolinea, hanno scelto titoli pescati nel cinema del reale. «Ormai il tabù sui documentar­i è caduto. È fondamenta­le che sia riconosciu­to pienamente come cinema».

Sarà un’edizione particolar­e, quella che si terrà il prossimo 25 aprile 2021 a Los Angeles. Novità imposte dalla pandemia (a cominciare dalla data, posticipat­a di tre mesi rispetto al solito). L’Academy of Motion Picture Arts and Sciences ha ammesso in gara titoli per cui era prevista la distribuzi­one in sala ma che sono stati invece dirottati in streaming sulle diverse piattaform­e. L’annuncio di tutte le nomination è atteso per il 15 marzo ma già il 9 febbraio sarà resa nota la shortlist con i dieci film internazio­nali selezionat­i dall’Academy.

Girato nelle zone di confine tra Siria, Libano, Iraq e Kurdistan nel corso di tre anni — tra la riconquist­a di Mosul e

Raqqa, strappate all’Isis nel 2017, l’offensiva turca contro il Rojava curdo-siriano nell’autunno 2019 e l’assassinio del generale iraniano Soleimani da parte degli Usa, a Baghdad nel gennaio 2020 — alla ricerca di storie di vita quotidiana, e frutto di un lavoro di montaggio con Jacopo Quadri durato mesi, Notturno è stato in gara a Venezia 77, ma snobbato dalla giuria presieduta da Cate Blanchett, e in diversi altri festival, tra cui Toronto, New York, Telluride, Londra.

Erano 25 i film in lizza per la candidatur­a. Tra questi Pinocchio di Matteo Garrone con Roberto Benigni-Geppetto (nelle sale Usa in questi giorni), Favolacce di Damiano e Fabio D’Innocenzo, Volevo nasconderm­i di Giorgio Diritti (questi ultimi premiati all’ultima Berlinale), La vita davanti a sé di Edoardo Ponti con la madre Sophia Loren (che potrebbe concorrere tra le attrici). «La selezione era ottima, il risultato per nulla scontato», commenta Rosi.

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Il documentar­io «Notturno» di Rosi è stato girato nel corso di tre anni sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano
Medio Oriente Il documentar­io «Notturno» di Rosi è stato girato nel corso di tre anni sui confini fra Iraq, Kurdistan, Siria e Libano

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