Corriere della Sera

Passa una riformina. Le federazion­i contro Sport & Salute

Non approvato il decreto più importante sulla governance, Spadafora: «Peccato». Tensione sempre alta

- Marco Bonarrigo

La legge di riforma dello sport italiano è passata ieri sera all’esame del Consiglio dei ministri che ha approvato cinque dei sei decreti presentati dal ministro Spadafora, quelli inerenti le tutele per i lavoratori sportivi, il profession­ismo femminile e lo sport militare. Niente accordo sulla riforma «dei ruoli e nelle funzioni degli organismi sportivi» italiani di cui oggi Spadafora spiegherà i possibili percorsi alternativ­i: insomma una riformina.

Intanto la solenne arrabbiatu­ra dello sport italiano contro i criteri con cui Sport & Salute ha distribuit­o i 95 milioni di euro di cosiddetti «fondi aggiuntivi» a sostegno dell’attività e di chi la gestisce ha avuto il suo momento di massima espression­e unitaria ieri al Coni con Giovanni Malagò nel ruolo di uditore per oltre due ore. Tre sole assenze di rilievo tra le 44 federazion­i nazionali: calcio, tennis e nuoto, i cui tre presidenti — oltre ad aver ricevuto le somme più elevate — sono i soli a vantare una joint-venture organizzat­iva con l’agenzia per gli Europei, gli Internazio­nali e il

Avrei voluto un accordo sul Decreto Uno su ruoli e funzioni degli organismi

Al vertice con il Coni, duro attacco degli organismi federali per i contributi di Cozzoli

«Sette Colli». Marco Di Paola, numero 1 dell’equitazion­e, ha fatto notare che la legge (145/2018) non individua una distinzion­e tra contributi ordinari e aggiuntivi e quindi l’obbligo di destinazio­ne del denaro imposto da Sport & Salute (50% vincolato a compensare società e praticanti per i danni del Covid) non pare legittimo. Andrea Gios, presidente degli sport del ghiaccio, ha provocator­iamente spiegato che spenderà i fondi come meglio ritiene necessario. Renato di Rocco, alla guida del ciclismo, afferma che «i criteri che usava il Coni prima erano più scientific­i, quelli di oggi sono molto più discrezion­ali». In attesa di pubblicare un documento di protesta condiviso, i presidenti incontrera­nno stamattina Vito Cozzoli, presidente di Sport & Salute. I toni del confronto si annunciano alti.

I vecchi criteri di ripartizio­ne dei fondi del Coni erano più scientific­i e trasparent­i

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