IL BISOGNO DEI RAGAZZI DI AMARE E ESSERE AMATI
Cari ragazzi, il Natale mi obbliga a chiedervi scusa a nome di tutti noi adulti. Vi stiamo vergognosamente criminalizzando. Copertine orribili, gigantografie sulle prime pagine dei giornali, trasmissioni televisive da guardoni, vi hanno messo sul banco degli assassini. Vorrei voltare pagina.Se vi sono imputati in questi periodi, siamo noi adulti: genitori, docenti, preti, politici, incapaci di essere saggi, autorevoli, pazienti e credibili.
Vorrei, con voi, riflettere su una cosa che mi interessa particolarmente. Sono diventato prete per «colpa» vostra, perché sconvolto dalle violenze che già pullulavano dentro le case negli anni Cinquanta. Da allora vivo giorno e notte con i giovani, normali e meno.
Voglio parlarvi del mondo dei desideri. Ognuno di noi è ciò che desidera. Più desidera, più è! La mia società era quella dei tanti doveri e dei pochi desideri. Anzi i desideri erano peccato, perditempo.
I poveri possono arrivare a desiderare al massimo un tozzo di pane. Oggi, invece, vivete in una società che, arricchita in modo vorticoso e insperato, può permettervi di essere strapieni di desideri e quasi vuoti di doveri. Per cui mentre ieri tutta la riflessione si rivolgeva: su quale senso dare ai doveri, oggi senza trascurare il peso dei doveri, prima bisogna insieme, riflettere su quale senso possano avere questi desideri immensi e sconfinati. Per cui ciò che vi balena davanti non è solo un ipotetico e lontano paese dei balocchi cui prima o poi approdare. Siete già immersi in questo strano paese (provvisoriamente in pausa per Covid).
Sembra infatti che ogni desiderio oggi non solo possa ma debba essere soddisfatto, anche se impossibile. Tra questi grandi desideri, nell’adolescenza emerge impellente e irrefrenabile il desiderio di amore. Di un amore grande, infinito, da comperarsi a qualsiasi prezzo.
Chi è quell’adolescente che non voglia incontrare l’amore subito, che accetti limiti al suo amore, che sappia distinguere tra amicizia, innamoramento e amore, che non voglia tutto questo? Purtroppo nascosti sotto questa parola ci sono dei trabocchetti micidiali. Si chiamano egoismo, libertà esagerata, confusione tra quello che vorremmo e quello che facciamo, l’incapacità di capire fino a che punto gli impulsi siano più segno di un impulso selvatico che di un amore oblativo.
Messo dentro la vostra adolescenza precoce, questo stupendo desiderio vi potrebbe far scoppiare. Siete come un motore di una macchina così spinto e aggressivo capace di farla esplodere. Tutto quello che vi ho detto lo avete già capito da tanto, e molti di voi già lo vivono.
Come potete far si che le vostre amicizie vere e profonde non vengano confuse con avventure disordinate e sconsacratorie? Come far si che i vostri affetti dirompenti e il vostro bisogno di essere amati coincida con l’impianto della volontà adeguato e con la capacità da parte vostra di dotarvi di strumenti autocorrettivi?
Vorrei tanto che questa avventura adolescenziale alla ricerca del grande amore, non diventasse un problema né tantomeno un dramma per voi e per gli altri.
Se i vostri padri fossero stati padri veri e non fotocopie di avventure passionali, o nostalgici padri padroni, avrebbero già dovuto, durante l’infanzia equipaggiarvi di alcune virtù, quali il principio di realtà, la capacità di superare sconfitte, accettare limiti regole, doveri.
Siete una pianta secolare e non un fiorellino di stagione. A voi non bastano quattro gocce d’acqua o un vasetto di terracotta posto sul davanzale della finestra. Avete bisogno di radici profonde, di grandi spazi, e di un cielo che vi aiuti a ossigenarvi.
Ricordatevi che tante volte è più facile vivere tra la tempesta, la pioggia, la neve, che sotto il sole cocente. Non lasciatevi accecare per un di più di sole. Buon Natale da uno che vi ama!