Corriere della Sera

Le 5 giornate del Milan Il calendario fa sognare Pioli e i piccoli Diavoli

Si parte dalla Samp, il tecnico «4° posto? Non firmo»

- Carlos Passerini

Sampdoria, Parma, Genoa, Sassuolo, Lazio: sono le cinque giornate del Milan, vale a dire le cinque partite che i rossoneri affrontera­nno da qui a fine anno, in sostanza il primo vero crocevia di una stagione che neanche il più sognatore dei tifosi avrebbe osato immaginare. Il Diavolo corre veloce. E non intende fermarsi. «Non firmo per il quarto posto» ha messo in chiaro Stefano Pioli alla vigilia della trasferta di stasera in casa della Samp di Claudio Ranieri, che fu suo allenatore ai tempi della Fiorentina, dal 1993 al 1995. Il classico trappolone, quindi, anche se il Milan farà bene ad abituarsi, se davvero intende continuare a stare lassù e a pensare in grande: oneri e onori, ora è la squadra da battere. Che ha però una rogna in più: oltre alle assenze di Leao e Ibrahimovi­c, stasera a Marassi mancherà anche Kjaer, diventato una colonna portante della difesa. Al suo posto toccherà a Gabbia, in coppia con un Romagnoli in crescita. In attacco, nel ruolo non semplice di vice Ibra, spazio di nuovo a Rebic, ancora però ben lontano dai suoi standard. Zlatan starà fuori un’altra settimana, la sua corsa contro il tempo dovrebbe concluders­i domenica prossima contro il Parma di Liverani, a San Siro.

«In estate volevo smettere, Pioli mi ha convinto a restare e ora qui sto benissimo» ha ammesso lo svedese in una ricca intervista con l’ex compagno Massimo Ambrosini a Sky. Per lui, come Donnarumma, Kessie e Calhanoglu, c’è in ballo il rinnovo del contratto. Con una differenza sostanzial­e: per i primi tre la trattativa entrerà nel vivo a breve, brevissimo, mentre col 39enne ex bad boy di Malmoe il patto con Maldini è che si deciderà solo a primavera, con assoluta serenità, di comune accordo. Chiaro però che per Zlatan la prospettiv­a di giocare la Champions a 40 anni avrebbe il suo peso. Per arrivarci il Milan deve però tenere duro. Senza di lui non è la stessa cosa, è evidente, ma va detto che nonostante la sua assenza i piccoli diavoli se la stiano cavando alla grande: sei vittorie e un pareggio in sette gare senza il leader. Centrare la settima stasera sarebbe fondamenta­le per continuare la fuga, per piazzare un’ulteriore accelerata.

Il presidente doriano Ferrero ha detto che «il Milan ne prenderà due», mentre Ranieri è andato più cauto: «Servirà una Samp perfetta». Col pari di Torino i blucerchia­ti hanno interrotto la striscia di tre sconfitte filate. In attacco c’è Quagliarel­la: a lui il compito di provare a sfondare la difesa rossonera, la seconda del torneo dopo il Verona con sole 8 reti a carico.

A centrocamp­o Pioli sta seriamente pensando di affidarsi a Tonali, alla sua terza da titolare nelle ultime quattro gare. Una prova di fiducia reale, con l’obiettivo chiaro di accelerare il rodaggio del regista. È stato il grande colpo dell’estate, un atto di forza anche verso l’esterno, ma fin qui Sandro ha mostrato qualche timidezza di troppo. Giusto quindi rimandarlo subito nella mischia. Sarà una stagione lunga, pienissima, durissima. E per continuare a sognare in grande il Milan avrà bisogno di tutti i suoi piccoli diavoli, nessuno escluso.

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Castillejo, Rebic e Romagnoli nel gelo di Milanello. Stasera la squadra di Pioli è ospite della Sampdoria di Ranieri a Marassi
(LaPresse) Allenament­o Castillejo, Rebic e Romagnoli nel gelo di Milanello. Stasera la squadra di Pioli è ospite della Sampdoria di Ranieri a Marassi

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