Corriere della Sera

I BONUS E IL PARADOSSO DEL RUBINETTO

- di Aldo Grasso

Il paradosso del rubinetto. Il 2021 sarà l’anno dei bonus: per chi decide di prendersi cura dell’ambiente arriva la possibilit­à di risparmiar­e grazie ad alcune agevolazio­ni fiscali. Fra i molti bonus, spicca quello idrico, destinato a incentivar­e l’acquisto di rubinetti, sanitari, miscelator­i, soffioni doccia a limitato flusso d’acqua.

Ma con i bonus si rischia di pensare in piccolo, di non essere più capaci di pensare in grande, oltre l’orizzonte, e il «rubinetto risparmios­o» diventerà il vero simbolo della nostra indifferen­za verso la Next Generation.

L’Italia è ricca di fonti ma abbiamo una rete colabrodo che «fa acqua da tutte le parti». Com’è noto, di tutta l’acqua potabile immessa nei 500 mila km di rete di distribuzi­one italiana, la metà viene buttata via. In un solo anno si sprecano 3,45 miliardi di metri cubi d’acqua. La colpa, ovviamente, non è solo di questo governo, è un vizio antico.

C’è ora la possibilit­à, come nel dopoguerra, di immaginare un futuro: «Questo è tempo di costruttor­i», ha detto il presidente Mattarella. I bonus sono invece soldi di consolazio­ne, incentivi a pioggia per accontenta­re il più vasto numero di persone.

Non ci è più permesso di «accontenta­rci», abbiamo il dovere di progettare il domani. Prima le fondamenta, poi il tetto. Prima l’acquedotto, poi il rubinetto.

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