Corriere della Sera

Torna il campionato L’Inter sotto assedio

La ripresa Oggi la sfida con il Crotone, caccia all’ottava vittoria di fila e al primo posto Zhang smentisce la vendita: «Voci infondate» ma i conti della società restano in sofferenza Conte: «Scudetto? Lottiamo fino alla fine»

- di Guido De Carolis e Carlos Passerini alle pagine 34 e 35

Tra il mercato bloccato, le fibrillazi­oni societarie, la pressione crescente per la lotta scudetto e il sorpasso sul Milan già sfumato due volte, l’Inter vive un inizio d’anno in stato d’assedio. Le sette vittorie di fila hanno spinto in alto Antonio Conte, a caccia di un altro successo oggi contro il Crotone, penultimo ma in fase di riemersion­e.

A preoccupar­e però sono più le voci di una possibile cessione societaria e delle difficoltà economiche della proprietà, da settimane a caccia di fondi e partner per rifinanzia­re due bond da 375 milioni, tanto da aver affidato a Goldman Sachs la ricerca di investitor­i e eventuali soci. Il presidente Steven Zhang, in un comunicato, ha chiuso all’ipotesi di una vendita e derubricat­o i rumors sulla cessione a «notizie prive di ogni fondamento».

Il gruppo Suning, proprietar­io dell’Inter dal 2016, ha stretto però i cordoni della borsa e imposto la linea del rigore, anche perché in patria attraversa un momento finanziari­o non facile, riconducib­ile alla pandemia e non solo.

Dal mercato, da fare in autofinanz­iamento, Conte non si aspetta praticamen­te nulla, anzi allo stato è il minore dei problemi. La conferma di Zhang sulla volontà di continuare l’avventura non rasserecol­pa na granché il cielo nerazzurro. L’Inter, come altri club, ha un bilancio pesante, l’ultimo passivo è di 100 milioni, e non trasmetton­o tranquilli­tà le notizie in arrivo dalla Cina, con una netta inversione rispetto agli investimen­ti nel calcio decisa dal governo di Pechino. L’Inter ne è inevitabil­mente toccata.

Non aver superato i gironi di Champions ha inciso in parte sul quadro economico, per i mancati introiti dell’Uefa (circa 10 milioni), ma è la situazione generale a portare sofferenza. Molti sponsor cinesi dei nerazzurri sono in orbita Suning, spesso sono aziende dell’indotto: faticano in sostanza a pagare. Non cifre astronomic­he, ma oramai anche le gocce diventano vitali. Oggi è ancora più difficile esportare capitali dalla Cina, la liquidità è passata dall’essere un fiume in piena a un ruscello e l’Inter si ritrova con seri problemi di cassa. Il ridimensio­namento è in atto e reali sono le difficoltà nel versare gli stipendi, a febbraio vanno saldate le mensilità di luglio e agosto, circa 25 milioni.

Al centro di un quadro così complesso si installa l’Inter, con la preoccupaz­ione che i problemi societari si riflettano sul campo. Conte è deciso a continuare la sua corsa. Il vertice di fine anno con Zhang è servito solo a certificar­e le difficoltà della proprietà. Il tecnico non fa polemiche e lancia la sfida per lo scudetto. «Quando sei l’allenatore dell’Inter hai il dovere di credere di poter lottare fino alla fine per raggiunger­e il massimo. Per quanto riguarda gli incontri, è giusto che certe cose rimangano private».

Con la Juventus staccata di 9 punti e il Milan davanti di una sola lunghezza, l’Inter è ingolosita dalla doppia opzione allungo-sorpasso. «È un campionato molto equilibrat­o. Alla fine emergerann­o dei valori importanti come lavoro e organizzaz­ione, fattori che poi portano a primeggiar­e e vincere», l’analisi di Conte.

Suning cerca nuovi capitali, manca liquidità e gli stipendi possono diventare un problema

Il tecnico del Crotone, l’ex milanista Stroppa, prepara i suoi all’onda d’urto: «Di fronte abbiamo la squadra più completa del campionato, con un’idea di calcio precisa come dimostra la classifica». L’Inter è maturata e, dopo un anno e mezzo di gestione Conte, «la squadra può permetters­i delle varianti a gara in corso. Importante è non variare i concetti base, durante la gara ci sono momenti in cui bisogna sparigliar­e», evidenzia l’allenatore nerazzurro.

L’Inter è arrivata con il fiatone alla pausa, Conte teme la ripresa, «è sempre un’incognita, ma vogliamo proseguire nella striscia di vittorie». A fare più paura però sono le incognite fuori dal campo.

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 ??  ?? Unità Romelu Lukaku, 28 anni, e Antonio Conte, 51 anni, guidano l’Inter per cercare l’ottava vittoria e il primo posto (Afp)
Unità Romelu Lukaku, 28 anni, e Antonio Conte, 51 anni, guidano l’Inter per cercare l’ottava vittoria e il primo posto (Afp)
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