COSA CI HA RUBATO IL VIRUS: LA LIBERTÀ
Depredata dei sogni, scrive una ventenne. Rapinati del tempo, delle amicizie, dei baci, dicono donne e uomini di ogni generazione. Il lavoro è stato portato via a molte e molti che raccontano come il precariato sia stato il primo grimaldello per sfilare la sicurezza. Allertate dai dati che mostrano un’economia insostenibile, abbiamo voluto indagare anche le piccole cose della vita. Lo abbiamo fatto nei giorni scorsi con l’invito a lettrici e lettori a raccontarci cosa aveva portato via il 2020. Amarezze diverse popolano racconti individuali che hanno preso una coralità quotidiana. L’ultimo giorno di lavoro in un ufficio vuoto, senza brindisi e parole per il pensionamento. I 50 anni compiuti senza l’attesa festa: la socialità che accompagna i giri di boa è sentita come un valore depredato. Anche nei banali appuntamenti: dalla palestra, che è sì attività fisica ma pure giostra di relazioni, a cinema e spettacoli, arricchimenti culturali e anche momenti di condivisione e confronto. Schermi e piattaforme hanno dato nuovi ritmi ma non bastano a intessere relazioni. La pandemia ha messo in scacco l’esistenza. C’è chi sente il peso della mancanza di volontà (anche nella nuova ricerca di un lavoro): «Spenta la mia voglia a interagire», scrive Marco, 48 anni. «Spenta la voglia di rimettermi in gioco», dice Annarosa, sua coetanea. Tra i diversi racconti un filo li lega: la libertà. «Il 2020 mi ha tolto la capacità di saper gestire il tempo», dice Valeria, 35 anni. E Roberta, quarantenne: «La libertà di fare una valigia». I limiti spaziali del confinamento hanno chiuso anche lo spirito delle cose della vita, in uno spazio fisico che ingabbia desideri e proiezioni. Libertà è vita sociale, condivisione del tempo. E delle chiacchiere, ristrette – dice qualcuno – alla salute o al «solo» lavoro. Credo sia proprio la libertà delle relazioni il grande furto. Reti sociali e creatività si indeboliscono. Le rafforzeremmo inventando altri modi di vivere. Tra i tanti vaccini (sociali) sarà bene riconcentrarci anche sulla cura dei rapporti per restare sani. E umani.