Corriere della Sera

Fondi Ue, l’Italia recupera e raggiunge gli obiettivi di spesa

La certificaz­ione presentata alla Commission­e è pari al 42,1% delle risorse programmat­e per il 2014-2020

- Francesca Basso

Nessun ritardo, nessun disimpegno automatico dei fondi. L’Italia ha superato i target di spesa previsti per fine anno relativi all’uso dei fondi struttural­i del bilancio Ue 2014-2020. «Il nostro Paese non perde risorse e i tempi di spesa sono quelli concordati con la Commission­e europea», osserva Massimo Sabatini, direttore generale dell’Agenzia per la Coesione.

Tutti i 51 programmi operativi cofinanzia­ti dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e dal Fondo sociale europeo (Fse) hanno presentato entro il 31 dicembre la certificaz­ione delle spese sostenute e la relativa domanda di rimborso alla Commission­e Ue, superando gli obiettivi previsti. «La spesa complessiv­amente certificat­a alla Commission­e — spiega in un comunicato l’Agenzia di Coesione — è risultata pari a circa 21,3 miliardi di euro, con un incremento di 6,1 miliardi ris petto al l’importo di 15,2 miliardi

2 1 , 3 miliardi

La spesa certificat­a al 31 dicembre dei fondi struttural­i Ue, il 42,1% del totale

conseguito al 31 dicembre 2019 e raggiunge il 42,1% del totale delle risorse programmat­e pari a 50,5 miliardi di euro». Ad ottobre si era parlato di ritardi, però è un copione che si ripete praticamen­te ogni anno. «Spesso la certificaz­ione avviene in un’unica soluzione a dicembre», spiega Sabatini. Già a novembre la commissari­a per la Coesione, Elisa Ferreira, aveva detto in un’intervista all’Ansa che «l’Italia è circa al 40% della spesa e ha fatto progressi sostanzial­i negli ultimi tempi», ma aveva anche osservato che «il resto d’Europa ha una media un po’ più alta» e che «l’Italia ha per tradizione un certo ritardo». Con Next Generation Eu arriverann­o all’Italia circa 209 miliardi, a cui si aggiungono circa 50 miliardi del bilancio Ue 2021-2027: spendere bene è «una sfida, ma anche un’enorme opportunit­à».

La programmaz­ione 20142020 si è presenta particolar­mente difficile fin dall’inizio per le migliaia di pagine di linee guida e regolament­i (per il periodo 2021-2027 è prevista una semplifica­zione), ma quest’anno, in piena pandemia da Covid, la capacità di spesa è stata messa ancora di più alla prova. «È stato un anno particolar­e. I cantieri sono stati chiusi, le previsioni di investimen­to delle imprese sono cambiate. C’è stato il rischio di un rallentame­nto che però è stato scongiurat­o», spiega Sabatini, sottolinea­ndo che «l’effetto positivo della riprogramm­azione dei fondi si vedrà nei prossimi mesi, già a partire da genn aio ». Nella

5 0 , 5 miliardi

Il totale delle spese programmat­e con i fondi Ue per il periodo 2014-2020

primavera scorsa la Commission­e ha introdotto ampi margini di flessibili­tà nei regolament­i dei fondi struttural­i per favorire l’uso delle risorse Ue per contrastar­e l’emergenza socio-sanitaria. La riprogramm­azione, portata avanti dal ministro per il Sud Giuseppe Provenzano, ha permesso all’Italia di destinare oltre 11 miliardi di fondi struttural­i Ue all’emergenza mantenendo il vincolo di destinazio­ne territoria­le delle risorse. «Abbiamo riprogramm­ato le risorse sullo stesso territorio», conclude Sabatini.

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