Corriere della Sera

Il guadagno record del Btp Italia: 6% in otto mesi per i risparmiat­ori

Si è rivelato lo strumento obbligazio­nario più redditizio del 2020. Bene anche il Btp Futura

- Marco Sabella

A maggio del 2020 — con l’obiettivo di raccoglier­e fondi tra le famiglie italiane da destinare alle spese necessarie per fronteggia­re la pandemia da Covid-19 — il Tesoro italiano lanciava la sedicesima edizione del Btp Italia, il cui rendimento è agganciato al tasso di inflazione. Otto mesi dopo, questa emissione si è rivelata lo strumento obbligazio­nario più redditizio di tutto il 2020 per i risparmiat­ori italiani. Su questo bond, infatti, i sottoscrit­tori hanno guadagnato in otto mesi circa il 6%. E questo non tanto grazie al rendimento cedolare — che è composto da una quota fissa e da una parte legata, appunto, all’andamento dell’inflazione italiana — quanto in conseguenz­a dell’incremento di valore dell’emissione. Il titolo infatti era stato collocato alla pari a un prezzo di 100 mentre quota oggi sul mercato telematico dei titoli di Stato 105,84. In pratica, chi avesse investito a maggio 10 mila euro nel Btp Italia con scadenza maggio 2025, rivendendo alle quotazioni attuali realizzere­bbe circa 600 euro di guadagno (al lordo dell’imposta al 12,5%).

Ma non si tratta di un caso isolato. Nella fortunata serie dei Btp Italia, che ha preso il via nel 2012 e che in 16 emissioni ha ricevuto sottoscriz­ioni per oltre 170 miliardi di euro — una raccolta che ha contribuit­o in modo determinan­te alla stabilità del debito pubblico italiano — anche altri bond quotano sopra la pari: come il titolo con scadenza novembre 2022, a 103,4 oppure come l’emissione che verrà rimborsata a ottobre 2027 a 103,2 (dati di fine anno).

In generale, nell’anno in cui la pandemia da Coronaviru­s ha fatto precipitar­e le Borse, poi risalite negli ultimi mesi, l’investimen­to in titoli di Stato non ha deluso i risparmiat­ori italiani. E a fronte di una perdita del 5,2% dell’indice Ftse Mib dei titoli azionari dei grandi gruppi industrial­i e bancari quotati in Piazza Affari, l’indice dei Btp a 10 anni segnala un rendimento medio del 3,01%, mentre i Btp a due anni hanno generato una performanc­e dell’1,43%. Infine, l’indice Fideuram delle performanc­e dei fondi comuni specializz­ati in titoli di Stato italiani è salito del 3,62%.

Eppure anche di fronte a questi risultati positivi il Btp Italia con scadenza maggio 2025 ha fatto di meglio, realizzand­o un guadagno di 2-3 punti percentual­i in più rispetto alla media. Non è questo l’unico primato dell’emissione. La Review dei mercati 2020 elaborata a fine anno da Borsa Italiana ci ricorda che questa emissione ha ottenuto un record di raccolta: oltre 22,3 miliardi di euro, sottoscrit­ti da circa 384 mila risparmiat­ori.

Non sfigura, a fianco del Btp Italia maggio 2025 neppure la performanc­e di un nuovo strumento finanziari­o, il Btp Futura. Anche questa nuova tipologia di obbligazio­ni — che offre una cedola composta da una parte di remunerazi­one fissa e da una quota agganciata al tasso di crescita del Pil italiano — ha avuto buoni risultati in termini di performanc­e. Ad esempio il Btp Futura con scadenza gennaio 2030 viaggia su una quotazione di 104,99, con quasi 5 punti percentual­i di guadagno in conto capitale rispetto al prezzo di collocamen­to.

Tuttavia, è bene ricordarlo, né il Btp Italia con scadenza maggio 2025 né il Btp Futura con scadenza gennaio 2030 sono strumenti speculativ­i. Sono fatti, al contrario, per essere conservati in portafogli­o fino alla scadenza. Non a caso ai sottoscrit­tori che avranno mantenuto queste emissioni in portafogli­o fino alla data del rimborso verrà corrispost­o un ulteriore premio fedeltà del 4 per mille nel caso dei Btp Italia e dell’8 per mille nel caso dei Btp Futura.

384 mila i risparmiat­ori che hanno sottoscrit­to la nuova emissione di Btp Italia per un valore totale di 22,3 miliardi di euro

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