Corriere della Sera

Pirlo alza la voce per la rimonta sulle milanesi: «Mai più serate come quella contro i viola»

- Paolo Tomaselli

La Juventus lo ha già fatto nel 2015-16. Lo potrà fare anche questa volta? La Grande Rimonta di quella stagione, dopo 13 partite vedeva i bianconeri sesti a 9 punti dal Napoli. Il Milan adesso ha 10 lunghezze di vantaggio e la Juve ha una gara da recuperare, contro lo stesso Napoli: potenzialm­ente Madama è quindi a 7 punti dalla vetta, come in quel torneo dopo 14 gare.

Cinque anni nel calcio sono un’era geologica e l’unica certezza è che la tensione «morale» e agonistica di quella rimonta era più elevata rispetto a questa, per vari motivi. La Juve di Allegri era partita molto peggio e si era ritrovata addirittur­a quattordic­esima: la reazione fu quindi commisurat­a a quella situazione di choc iniziale. Oggi la creatura di Pirlo, sazia di nove scudetti, si è ritrovata così distaccata quasi senza accorgerse­ne, per di sei pareggi e di una sconfitta doppiament­e pesante, come quella contro la Fiorentina: arrivata prima della sosta e per giunta nel giorno in cui la Juve ha perso anche i 3 punti che le erano stati assegnati per la vittoria a tavolino sul Napoli.

Andrea Pirlo premette (e promette) di essersi fatto sentire con i suoi giocatori per quella serata da incubo, resa peggiore anche dall’arbitraggi­o superficia­le di La Penna: «Ho trovato una squadra vogliosa di ripartire dopo l’ultima brutta prestazion­e — spiega l’allenatore al canale ufficiale del club, dato che a differenza di Conte e Pioli non fa una conferenza stampa prima di una partita di campionato (in presenza o, considerat­e le restrizion­i per il Covid, a distanza) dal 31 ottobre —. Abbiamo parlato della partita contro la Fiorentina che è stata completame­nte sbagliata per atteggiame­nto e per tutto il resto: non voglio più vedere partite così. C’è stata una bella riunione dove abbiamo parlato e discusso degli obiettivi futuri: è stata produttiva».

Se la sveglia prenataliz­ia risuona ancora nelle orecchie, lo si capirà già con l’Udinese, perché la Juve soffre la fisicità difensiva e la rapidità in contropied­e di squadre come quella di Gotti. E anche perché De Paul contro i bianconeri ci mette sempre qualcosa in più, per ricordare quanto servirebbe alla Juve.

Pirlo recupera Arthur e Demiral, dovrà fare a meno di

Cuadrado squalifica­to e anche di Rabiot, nonostante il francese fosse stato tenuto fuori già con la Fiorentina per scontare la squalifica prevista nella partita con il Napoli: il regolament­o dice che va saltata la prima gara in calendario dal giorno seguente alla sentenza, quindi si tratta di quella di oggi.

L’importante per Pirlo è avere tutti a disposizio­ne, compreso Chiellini, per le due settimane di fuoco che lo attendono a partire da mercoledì: Milan, Sassuolo, Inter, oltre alla Supercoppa con il Napoli, diranno se la rimonta è possibile. O se sarà meglio concentrar­e la maggior parte delle energie, in una stagione così anomala, sulla Champions: «Abbiamo tutto per fare molto meglio» ripete Pirlo. La Juve lo ha già dimostrato.

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(Ansa) Voce Andrea Pirlo, 41 anni, allena la Juve dall’8 agosto, direttamen­te promosso dall’Under 23 dopo l’esonero di Sarri

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