Milan, riparte la grande corsa «Ma ora basta guardarsi indietro»
Il Benevento dell’ex Inzaghi è un tabù. Pioli è senza Theo, in attacco chance per Leao
Anno nuovo, vecchio Diavolo: primo posto, entusiasmo alle stelle e soprattutto nessuna intenzione di rallentare la corsa verso un posto Champions, il vero obiettivo di stagione. Il 2020 se n’è andato con una serie di record strabilianti, primo fra tutti i 26 risultati utili consecutivi in campionato, una striscia sbalorditiva. Il controsorpasso sull’Inter in testa alla classifica all’antivigilia di Natale ha iniettato ulteriore energia positiva nell’ambiente milanista, che nonostante il perdurare dell’emergenza continua a puntare in alto, senza farsi troppe domande, con l’esuberanza leggera e vincente della sua rosa giovanissima. «Siamo sulla strada giusta, un anno fa cominciavamo a costruire mentre adesso le fondamenta ci sono, ora però basta pensare a ciò che abbiamo fatto, concentriamoci solo sul futuro» ha detto forte e chiaro Stefano Pioli, che a suon di risultati — 79 punti nel 2020, nessuno meglio del Milan — si sta definitivamente levando di dosso la fastidiosa etichetta di Normal One, che ha sempre detestato. Giusto così.
La trasferta di stasera a Benevento è però il classico trappolone da non sottovalutare. La lista degli assenti è sempre lunghissima, come al solito: rientra Kjaer, ma restano fuori Ibrahimovic, Bennacer, Gabbia, Saelemakers e anche lo squalificato Theo Hernandez, l’uomo del 3-2 alla Lazio. Altra assenza pesantissima, quella del terzino francese.
La squadra di Pippo è una delle sorprese del torneo. In difesa però torna Kjaer
Non sarà una passeggiata, lo sa bene anche Zlatan, che ieri dopo l’allenamento si è rivolto così al suo allenatore: «Occhio, mister, che non sarà facile». La squadra di Pippo Inzaghi, «nemico carissimo» per una sera, è una delle sorprese di questa stagione. Non lo dicono le sensazioni, ma i numeri, la classifica, che è poi l’unica cosa che conta: il decimo posto conferma che i campani stanno bene.
Per continuare la sua corsa verso il futuro il Diavolo dovrà peraltro abbattere un tabù, non avendo mai battuto il Benevento. Difficile da dimenticare quel 3 dicembre 2017 quando Gattuso esordì sulla panchina rossonera con un 2-2 passato alla storia per un gol di testa del portiere Brignoli al 92’. Ma finì male anche al ritorno, quando i giallorossi già retrocessi s’imposero con gol di Iemmello.
«Un grande bomber come Pippo nel mio Milan troverebbe sempre spazio» ha detto Pioli. Verissimo. Specie di questi tempi, con Ibrahimovic ancora alle prese con l’infortunio muscolare al polpaccio che lo terrà fuori fino a metà gennaio. Maldini e Massara continuano a monitorare il mercato, ma col passare dei giorni si convincono sempre più che prendere un vice Ibra potrebbe essere più rischioso che utile. «Non dobbiamo alterare gli equilibri» vanno ripetendo. Oggi come oggi il piano del Milan è prendere un difensore — per il ventenne Simakan dello Strasburgo si potrebbe chiudere a 18 milioni — e non toccare l’attacco, confermando la fiducia a Rafa Leao, titolare anche stasera.
Per il baby portoghese e il suo talento intermittente è l’ennesima grande chance. La classe c’è, la costanza per niente. Vero che ha solo 21 anni, ma il Diavolo corre. E non lo aspetterà per sempre.