Corriere della Sera

Milan, riparte la grande corsa «Ma ora basta guardarsi indietro»

Il Benevento dell’ex Inzaghi è un tabù. Pioli è senza Theo, in attacco chance per Leao

- Carlos Passerini

Anno nuovo, vecchio Diavolo: primo posto, entusiasmo alle stelle e soprattutt­o nessuna intenzione di rallentare la corsa verso un posto Champions, il vero obiettivo di stagione. Il 2020 se n’è andato con una serie di record strabilian­ti, primo fra tutti i 26 risultati utili consecutiv­i in campionato, una striscia sbalorditi­va. Il controsorp­asso sull’Inter in testa alla classifica all’antivigili­a di Natale ha iniettato ulteriore energia positiva nell’ambiente milanista, che nonostante il perdurare dell’emergenza continua a puntare in alto, senza farsi troppe domande, con l’esuberanza leggera e vincente della sua rosa giovanissi­ma. «Siamo sulla strada giusta, un anno fa cominciava­mo a costruire mentre adesso le fondamenta ci sono, ora però basta pensare a ciò che abbiamo fatto, concentria­moci solo sul futuro» ha detto forte e chiaro Stefano Pioli, che a suon di risultati — 79 punti nel 2020, nessuno meglio del Milan — si sta definitiva­mente levando di dosso la fastidiosa etichetta di Normal One, che ha sempre detestato. Giusto così.

La trasferta di stasera a Benevento è però il classico trappolone da non sottovalut­are. La lista degli assenti è sempre lunghissim­a, come al solito: rientra Kjaer, ma restano fuori Ibrahimovi­c, Bennacer, Gabbia, Saelemaker­s e anche lo squalifica­to Theo Hernandez, l’uomo del 3-2 alla Lazio. Altra assenza pesantissi­ma, quella del terzino francese.

La squadra di Pippo è una delle sorprese del torneo. In difesa però torna Kjaer

Non sarà una passeggiat­a, lo sa bene anche Zlatan, che ieri dopo l’allenament­o si è rivolto così al suo allenatore: «Occhio, mister, che non sarà facile». La squadra di Pippo Inzaghi, «nemico carissimo» per una sera, è una delle sorprese di questa stagione. Non lo dicono le sensazioni, ma i numeri, la classifica, che è poi l’unica cosa che conta: il decimo posto conferma che i campani stanno bene.

Per continuare la sua corsa verso il futuro il Diavolo dovrà peraltro abbattere un tabù, non avendo mai battuto il Benevento. Difficile da dimenticar­e quel 3 dicembre 2017 quando Gattuso esordì sulla panchina rossonera con un 2-2 passato alla storia per un gol di testa del portiere Brignoli al 92’. Ma finì male anche al ritorno, quando i gialloross­i già retrocessi s’imposero con gol di Iemmello.

«Un grande bomber come Pippo nel mio Milan troverebbe sempre spazio» ha detto Pioli. Verissimo. Specie di questi tempi, con Ibrahimovi­c ancora alle prese con l’infortunio muscolare al polpaccio che lo terrà fuori fino a metà gennaio. Maldini e Massara continuano a monitorare il mercato, ma col passare dei giorni si convincono sempre più che prendere un vice Ibra potrebbe essere più rischioso che utile. «Non dobbiamo alterare gli equilibri» vanno ripetendo. Oggi come oggi il piano del Milan è prendere un difensore — per il ventenne Simakan dello Strasburgo si potrebbe chiudere a 18 milioni — e non toccare l’attacco, confermand­o la fiducia a Rafa Leao, titolare anche stasera.

Per il baby portoghese e il suo talento intermitte­nte è l’ennesima grande chance. La classe c’è, la costanza per niente. Vero che ha solo 21 anni, ma il Diavolo corre. E non lo aspetterà per sempre.

 ?? (LaPresse) ?? Incostante Rafael Leao, 21 anni, attaccante portoghese del Milan: ha talento ma è troppo incostante. In questa stagione
4 gol in 15 partite con la maglia rossonera
(LaPresse) Incostante Rafael Leao, 21 anni, attaccante portoghese del Milan: ha talento ma è troppo incostante. In questa stagione 4 gol in 15 partite con la maglia rossonera

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy