Valori, ricordi, aneddoti: lo sport secondo papa Francesco
In esclusiva alla «Gazzetta dello Sport»: «Maradona poeta, Bartali eroe. Il doping? Annulla la dignità»
«Lo sport secondo Papa Francesco». È il titolo del libro uscito con La Gazzetta
dello Sport e Sportweek, il magazine della rosea dedicato al Santo Padre: una lunga e intensa intervista esclusiva concessa dal Papa lo scorso dicembre nella residenza di Casa Santa Marta in Vaticano, dove ha ricevuto il direttore della Gazzetta Stefano Barigelli, il vicedirettore Pier Bergonzi, autore dell’intervista, e don Marco Pozza, che ha collaborato alla sua realizzazione e ha scritto una postfazione al libro. La conversazione, che coniuga principi altissimi e racconti personali di grande
● umanità, ruota intorno alla vita e allo sport: una sorta di «enciclica laica» sullo sport.
Quello che ha consegnato ai suoi lettori e a tutto il mondo è un documento prezioso: papa Francesco ha risposto spaziando dai valori profondi («Lo sport, quando è vissuto bene, è una celebrazione della vita») a tanti ricordi («Da piccolino mi piaceva il calcio ma ho giocato anche a basket, la disciplina di mio papà»), a cominciare dal personalissimo tifo del Santo Padre: «Ricordo con piacere quando da bambino, con la mia famiglia, andavamo allo stadio, El Gasometro.
Ho memoria del campionato 1946, quello che il mio San Lorenzo vinse». L’intervista è articolata intorno a sette parole chiave: lealtà, impegno, sacrificio, inclusione, spirito di gruppo, ascesi e riscatto. Rispetto delle regole e rifiuto delle scorciatoie («Il doping annulla la dignità: nessun campione si costruisce in laboratorio»), responsabilità del proprio talento («La vittoria può rendere arroganti: il talento è un dono, però ci devi lavorare sopra»), motivazione per affrontare il sacrificio; e poi l’ecumenismo umano dei Giochi Olimpici e Paralimpici («Il movimento è importante: aiuta uomini e donne che hanno fatto della disabilità l’arma del riscatto»), lo spirito di squadra, l’esercizio che rende asceti, la fame di riscatto: sono i concetti che stanno alla base della scelta sportiva.
Un pensiero anche per il connazionale scomparso il 25 novembre a 60 anni, Diego Armando Maradona: «Un uomo fragile, ma in campo è stato un poeta». E il ricordo di Gino Bartali, che salvò molti ebrei: «Esempio di chi ha lasciato il mondo meglio di come lo ha trovato».
Lo sport come gioia, celebrazione, divertimento, capacità di renderci migliori: il Papa ci ha regalato una visione di grandissimo respiro e profonda speranza. «L’augurio per il 2021? Meglio una sconfitta pulita che una vittoria sporca».