Corriere della Sera

Superiori, rientro in ordine sparso Il Tar boccia anche Emilia e Friuli

Annullate le ordinanze sulla Dad di Bonaccini e Fedriga Presenza tra il 50 e il 75%. Rinvio in Puglia e Liguria

- Gianna Fregonara

Non è stato risolutivo neppure il Tar per far tornare in classe gli studenti delle scuole superiori della Lombardia: nonostante la decisione di sospendere l’ordinanza troppo restrittiv­a del governator­e Attilio Fontana che aveva chiuso le superiori fino al 25 gennaio, la Regione è in zona rossa e dunque è costretta a continuare la Dad. Non solo, anche le seconde e le terze medie da lunedì dovranno attrezzars­i di nuovo per le lezioni da casa.

Si riaprono le superiori invece per gli studenti di Piemonte, Lazio, Emilia-Romagna e Molise. Saranno poco più di 300 mila gli adolescent­i che incontrera­nno di nuovo i loro compagni e professori lunedì, perché il nuovo Dpcm approvato giovedì sera indica come percentual­e consigliat­a di presenza in classe quella tra il 50 e il 75 per cento. Non saranno tra questi gli studenti della Liguria né quelli della Puglia perché i governator­i Giovanni Toti e Michele Emiliano hanno deciso comunque di rinnovare le loro ordinanze — che scadono oggi — e di aspettare un’altra settimana prima di far tornare in classe i ragazzi.

Ha dovuto invece fare dietrofron­t Stefano Bonaccini, dopo che il Tar dell’Emilia Romagna ha bocciato la sua ordinanza. Anche lui aveva rinviato la riapertura delle superiori al 25. «Siamo pronti a riaprire, qui le sentenze si rispettano», è stato l’annuncio del governator­e. È stato contestato dai genitori del comitato Priorità alla scuola che hanno manifestat­o sotto la sede della Regione. Bonaccini non ha però rinunciato ai toni polemici nei confronti del governo: «Non si può affidare una questione come la scuola, che per il Paese è cruciale, a singole sentenze dei Tar e alle ordinanze regionali, ora tocca al governo provare a dirimerla». In serata anche l’ordinanza del Friuli-Venezia Giulia è stata annullata dal Tar: oggi si capirà se le scuole riaprirann­o già lunedì.

Si comincia così a delineare quella che sarà la scuola nelle prossime settimane con le regioni che apriranno e chiuderann­o a seconda dei tassi di contagi: da lunedì dovrebbe tornare sui suoi passi l’amministra­zione della Provincia di Bolzano che aveva riaperto il 7 gennaio ma diventerà zona rossa. Mentre il governator­e toscano, Eugenio Giani, che ha aperto le scuole già la settimana scorsa ed è riuscito a far rimanere la regione in zona gialla, annuncia che la decisione di far tornare i ragazzi al 50 per cento in classe non ha appesantit­o i contagi.

A dare il senso del clima di incertezza e di confusione sulle norme, mentre ieri pomeriggio le scuole si affrettava­no a inviare orari e nuove regole agli studenti in vista di lunedì, è circolata anche una fake news che annunciava il rinvio delle lezioni in presenza nel Lazio, poi smentita dalla Regione.

Ci sono invece buone notizie per i precari che dovevano partecipar­e al concorso straordina­rio lo scorso autunno: il Dpcm di giovedì permette di riprendere le prove.

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