«Il dialogo resta possibile Tocca al premier il primo passo»
«La variante inglese ci dice che serve una maggioranza solida per un governo autorevole». Riccardo Nencini, senatore del Psi, è fiducioso.
Voterebbe un Conte ter senza Italia viva?
«È una prospettiva che non è all’altezza né di questa fase politica né della situazione».
Come si riparte quindi?
«Dalla maggioranza che c’era e che può essere rinnovata».
I toni sembrano escluderlo.
«Registro invece le aperture di Pd e Iv. Poi ci sono Regioni e Comuni governati insieme da Pd, Iv, Psi e M5S».
Per Renzi il Mes resta una pregiudiziale.
«La politica, diceva Machiavelli, è l’arte di trovare una congiunzione. L’hanno trovata personalità come Togliatti, Nenni e De Gasperi, Craxi e De Mita. Possono farlo anche Conte e Renzi».
Chi deve fare il primo passo?
«Chi ha la maggiore responsabilità: il premier»
Mancano tre giorni al voto.
«In politica sono un’enormità. Registro che Iv ha annunciato astensione».
Se Conte dovesse chiedere i voti senza Iv?
«Io lavoro fino a martedì mattina. E domando: il bene comune è rappresentato meglio da un governo con una rinnovata solidità o con una pesca magica?».
Lei farebbe il ministro, se glielo chiedessero?
«Sono un felice presidente di commissione».
Potrebbe essere più felice.
«Bisogna anche sapersi accontentare».
Renzi dice: «Nencini non mi toglierà il simbolo, è un fratello».
«Nella vita i rapporti personali sono importanti, ed è vero, siamo legati da rispetto. Ma noi facciamo politica».