«Poi papà mi ha detto: hai talento, non sprecarlo»
Giovinazzi, pilota di F1, volto di Paul&Shark: lavorando il risultato arriva
Un legame che arriva da lontano, da quando Antonio Giovinazzi era un bambino a Martina Franca, in provincia di Taranto, e collezionava gli squaletti Paul&Shark. «Mio padre acquistava capi del marchio e quando staccava l’etichetta la tenevo da parte». Oggi che il pilota di Formula 1 italiano del Team Alfa Romeo è il nuovo ambassador del brand varesino, il cerchio si chiude: volto della campagna SS 2021 Paul&Shark, Giovinazzi è stato scelto per rappresentare i valori del marchio. Due eccellenze italiane con un comune approccio alla sfida, per esportare l’Italia nel mondo. «Quando ci siamo confrontati con il presidente e ceo Andrea Dini ho trovato tanti valori comuni, a partire dal legame con il nostro Paese e la famiglia: cercava per il marchio un campione di Formula 1, perché nel weekend spesso guarda il Gran Premio insieme al figlio», spiega Giovinazzi, dal 2019 compagno di squadra di Kimi Raikkonen nella Scuderia Alfa Romeo in Formula 1 e unico pilota italiano del campionato mondiale di F1.
«Come Dini ho un legame forte padre-figlio: ho iniziato con i go kart a 3 anni e anche mia mamma e mia sorella mi hanno sempre incoraggiato. Mio padre mi ha sempre spronato senza invadenza: mi diceva “hai talento, non lo sprecare”. Non si è mai lamentato quando la domenica mattina lo buttavo giù dal letto per andare in pista. Anche oggi la prima chiamata che voglio ricevere dopo una gara è quella di papà: commentiamo tutto».
Tra i valori che legano Paul & Shark e Giovinazzi c’è l’Italia: «Sono orgogliosissimo di esserlo, il mio casco è tricolore e la moda è un modo per distinguerci». L’etica del lavoro e del sacrificio è un altro fattore comune. «Andrea Dini, come me, lotta ogni giorno perché la sua sia una impresa di successo: prestando il mio volto voglio ricordare come lavorando sodo i risultati, prima o poi, arrivano. Dopo il Covid è un messaggio importante da far passare, nello stesso ambiente della moda che sta soffrendo».
Il marchio nato nel 1976 dalla passione per il mare del suo fondatore, ha esplorato negli anni nuove strade ed è diventato un simbolo a tuttotondo di lifestyle, presente in 73 mercati stranieri, 2.000 punti vendita multibrand e 225 boutique monomarca nelle strade più esclusive: da Via Montenapoleone a Milano a Faubourg Saint Honoré a Parigi, ma anche a Madison Avenue a New York e Regent Street a Londra. La scelta di
Giovinazzi va nella direzione di parlare a un nuovo pubblico attraverso i valori di sempre, dalla leggerezza all’energia. «Mi ha sempre affascinato l’idea di sfidare la velocità: questo mestiere mi ha insegnato e educare il talento, che da solo non basta». In mezzo a tanta disciplina c’è un po’ di scaramanzia. «Sono arrivato a usare sempre gli stessi indumenti indossati in una gara vincente. Oggi mi limito a salire dalla parte sinistra della macchina».
Ai 500 mila followers di Instagram risponde in prima persona e tra i suoi post recenti c’è il saluto a Paolo Rossi. «Un’icona italiana, perché io cerco sempre di sostenere l’Italia, come quando ho iniziato nel 2001, tifavo per la Ferrari e il mio idolo era Schumacher». Il rapporto con i fan è continuo. «Sono orgogliosi di avere un pilota italiano di F1. Le fan? Sono fidanzato, la famiglia è il valore più importante».
«La prima chiamata che voglio ricevere dopo una gara è la sua: commentiamo tutto»